A New York l’Assemblea Generale Onu: attesa per Zelensky. Domani il discorso di Meloni

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A New York sta per alzarsi il sipario sulla 78esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dalla guerra in Ucraina ai migranti, sono tanti i temi che verranno trattati al Palazzo di vetro dove spicca l’assenza di molti leader, da Macron a Sunak. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si prepara al suo primo intervento di persona, parlerà dopo l’omologo americano Joe Biden per lanciare un nuovo appello a sostenere Kiev e a cercare una “pace giusta”. “Il mondo intero deve decidere se vogliamo fermare Putin o se vogliamo dare inizio a una guerra mondiale” ha detto Zelensky in un’intervista a Cbs News aggiungendo: “Non possiamo cambiare Putin che è come Hitler. Ma possiamo fermarlo qui”.

Zelensky ha inoltre rilanciato la richiesta di armi e aiuti e lo farà anche giovedì, quando sarà ricevuto alla Casa Bianca da Biden (che dovrebbe annunciare un nuovo pacchetto di forniture belliche) e soprattutto quando incontrerà gli esponenti di Capitol Hill. Avrà inoltre due bilaterali importanti a margine dell’assemblea Onu: uno con Benyamin Netanyahu e l’altro con Luiz Inacio Lula da Silva, entrambi leader di Paesi che finora non hanno varato sanzioni contro Mosca né inviato aiuti all’Ucraina.

E’ arrivata a New York per partecipare all’Assemblea generale dell’Onu anche la premier italiana Giorgia Meloni che, dopo aver portato Ursula von der Leyen a Lampedusa, porterà idealmente Lampedusa nella Grande Mela. Nel suo intervento di domani Meloni, oltre a ribadire il sostegno fermo all’Ucraina, batterà infatti anche sull’emergenza migranti, perché l’Italia – è il senso del suo discorso –  non può essere lasciata sola e l’aiuto dell’Europa non basta.  Agenda molto fitta per la presidente del Consiglio, che avrà diversi bilaterali, tra cui quello con il presidente turco Erdogan col quale  Meloni punta a trovare un’intesa per arginare l’onda migratoria che spinge sulle frontiere dalla rotta balcanica.