Russiagate, ex top manager di Trump si dichiara colpevole

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L’ex top manager della campagna elettorale di Donald Trump, Richard Gates, si è dichiarato colpevole di cospirazione e per aver mentito agli investigatori dell’Fbi che indagano sul Russiagate. L’ammissione di colpevolezza di Gates, uomo chiave e braccio destro del presidente in affari e in politica nei mesi di giugno-agosto 2016 durante la campagna elettorale, viene letta dai media americani come un segnale forte che sia pronto a collaborare con il procuratore speciale Robert Mueller e il suo team. Questo gesto sarebbe un importante passo avanti nelle indagini e Gates, che in autunno si era dichiarato “non colpevole” e rischiava oltre 10 anni di carcere e di perdere tutti i propri risparmi, ora rischia comunque pene ma minori sulle accuse più pesanti.

Secondo la rete Abc, che ha ottenuto una copia della lettera inviata agli amici dal 45enne ex consigliere di Trump, Gates ha deciso di fare questa mossa per la sua famiglia. Nel testo si legge: “Malgrado il mio iniziale desiderio di difendermi vigorosamente dalle accuse ho avuto un ripensamento. La realtà è che la lunghezza di questo procedimento legale, i costi e l’atmosfera da circo che abbiamo già visto in questo processo sui media sono troppo (da sopportare). Per la mia famiglia sarà meglio se procederò uscendo da questo processo. La conseguenza sarà un’umiliazione pubblica che al momento sembra un piccolo prezzo da pagare rispetto a quello che i nostri bambini avrebbero dovuto sopportare”.

Le accuse: Gates, insieme al suo ex partner d’affari ed ex presidente della campagna di Trump, Paul Manafort, originariamente a ottobre era stato accusato di 30 capi di imputazione fra cui riciclaggio di 75 milioni di dollari ed evasione fiscale legata al loro lavoro dal 2006 al 2014 per l’ex presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovych, appoggiato dalla Russia. Erano anche accusati di avere rappresentato illegalmente un governo straniero, cioè quello dell’Ucraina, come lobbisti senza prima registrarsi presso il governo Usa come agenti stranieri. Nell’ambito dell’accordo di Gates, le accuse originali ricadono tutte in un’unica accusa di cospirazione per frodare il governo, e una seconda accusa di avere mentito sul suo lavoro di lobby per l’Ucraina non registrato.