Usa, accordo per mettere fine allo shutdown fino al 30 gennaio

Accordo trovato negli Stati Uniti per porre fine allo shutdown, almeno fino al 30 gennaio. Il Senato degli Stati Uniti ha votato con 60 sì e 40 no un primo passaggio procedurale che ha visto favorevoli per la prima volta 8 senatori democratici, nonostante l’opposizione dei vertici del partito.
I dettagli dell’accordo. Il testo prevede l’estensione dei finanziamenti federali fino al 30 gennaio, lo stop ai licenziamenti voluti da Trump e misure perché non si ripropongano fino al 30 gennaio. Stabilisce, inoltre, che gli impiegati in congedo forzato, ricevano una retribuzione retroattiva. Previsto anche il finanziamento dei buoni pasto per tutto l’anno fiscale 2026. Viene invece scorporata la questione sui sussidi sanitari previsti dall’Obamacare, un altro dei punti di scontro fra i democratici e la Casa Bianca, che dovrebbe essere votata a dicembre.
Chi ha votato sì. A votare a favore del pacchetto sono stati i senatori democratici Catherine Cortez Masto, Dick Durbin, John Fetterman, Tim Kaine, Maggie Hassan, Jacky Rosen, Jeanne Shaheen e il senatore indipendente Angus King. Gli otto, sono stati inevitabilmente travolti da un’ondata di insulti sui social : “Traditori”, “Venduti”, “Vergogna”, “Siete senza spina dorsale” alcuni dei commenti tra i meno pesani. Con la loro decisione di voltare le spalle al partito, di fatto i senatori hanno chiuso la speranza per più di 14 milioni di americani a basso reddito di accedere ai sussidi federali per avere una polizza sanitaria.
Trump: “Siamo vicini alla fine dello shutdown”. Poche ore prima dell’ufficialità Donald Trump al suo rientro alla Casa Bianca dopo il weekend passato a giocare a golf nel suo resort in Florida aveva commentato: “Ci stiamo avvicinando alla fine dello shutdown. Le cose stanno andando molto bene. Il Paese sta andando bene. I democratici devono riaprirlo”.
Pioggia di fischi per Trump a partita di Nfl. Donald Trump è stato accolto da diversi fischi allo stadio di football in Maryland durante il match tra la squadra di Washington, i Commanders e i Detroit Lions. All’arrivo del tycoon allo stadio, fischi e cori di disapprovazione si sono levati dagli spalti quando il suo volto è apparso sul maxischermo. In campo poi è andato in scena un momento simbolico: il ricevitore dei Lions Amon-Ra St. Brown ha celebrato un touchdown eseguendo la cosiddetta “Trump dance”, quel balletto ironico-celebrativo legato all’immagine di Trump sulle note dei Village People. Alcuni compagni di squadra lo hanno imitato, scatenando la risata del pubblico.
Ancora critica la situazione dei voli. Nel frattempo a causa dello shutdown, continuano i pesanti disagi per i viaggiatori. Oltre 1.600 voli sono stati cancellati solo ieri negli Stati Uniti e da qui a martedì 11 la United Airlines ne ha annullati altri 600. Il ritorno alla normalità non sarà immediato.