Manovra, il governo trova l’intesa sulle banche dopo lo scontro tra partiti

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Il governo ha trovato l’intesa sul contributo da parte delle banche dopo lo scontro tra i partiti della maggioranza. È l’ultimo aggiornamento relativo alla prossima Manovra di bilancio, forse il più importante. L’entità del contributo ammonta a poco meno di 4,5 miliardi, e non si tratta di una sola misura ma di più interventi per raggiungere il risultato previsto. E, assicurano fonti di Fi, non sarebbero da intendersi come tassa sugli extraprofitti.

Ma non è tutto. Perché I provvedimenti, sui quali si starebbe ancora lavorando per limare i dettagli, comprenderebbero la norma per lo svincolo dei depositi creati nel passato con la norma che aveva come altra opzione la tassazione del 40% degli extraprofitti. In questo caso si starebbe propendendo per una tassazione del 27,5% che secondo i calcoli di questi giorni giorni farebbero 1,7 miliardi che si riducono a 1,3 se si applicano solo alle 9 più grandi banche. Un’altra misura sarebbe un’eredità della passata manovra che consentiva di compensare una quota di reddito con le perdite pregresse per il 65%.

Sulla manovra, dunque, la posizione della Lega era chiara e l’aveva ribadita anche Matteo Salvini. “Siamo in fase di Legge di bilancio, domani abbiamo un Consiglio dei ministri bello, delicato, importante. Ci sono questi doverosi 5 miliardi che le banche metteranno con gioia a disposizione del Paese per aiutare famiglie e imprese in difficoltà”. Mentre in una nota, i senatori del Carroccio in commissione Finanze a Palazzo Madama, il presidente Massimo Garavaglia e il capogruppo Stefano Borghesi, avevano specificato che “Tra le risorse previste dalla prossima Legge di bilancio, come fortemente voluto dalla Lega, saranno presenti anche miliardi di contributi da parte delle banche. Una strada tracciata da Matteo Salvini e seguita, giustamente, anche dal governo nella stesura della manovra”.