Terrorismo, Gentiloni: nessuno al sicuro, ma non rinunceremo alla nostra liberà

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Il premier Paolo Gentiloni ha dato il via a Rimini alla 38esima edizione del meeting di Comunione e Liberazione intervenendo in un incontro dal titolo “L’eredità e il futuro dell’Italia”. Aprendo il suo discorso il primo pensiero è andato all’attentato terroristico di Barcellona: “Questa città straziata che anche stamattina, con la messa per la pace che si è svolta nella Sagrada Familia, ha dato un messaggio di forza umana a tutta l’Europa. Alla splendida amica Barcellona noi diciamo che siamo al suo fianco”.
“Io non credo alla propaganda di alcuni siti islamici – ha affermato – ma so che nessun Paese, neanche l’Italia, può sentirsi al riparo dalla minaccia”. Il presidente del Consiglio ha poi auspicato che “da tutti venga il sostegno alle forze dell’ordine. E’ importante far sentire che il Paese è unito attorno a chi lavora per la sicurezza”.
“E’ decisivo che da tutti venga il sostegno alle forze dell’ordine, all’Intelligence, ai militari impegnati per garantire la sicurezza”, ha proseguito il presidente del consiglio. “Fare sentire il Paese unito attorno alle forze che lavorano per la sicurezza – ha sottolineato – è altrettanto importante rispetto al ripetere che i terroristi non ci costringeranno a rinunciare alla nostra libertà. La difendiamo, lo facciamo ringraziando ogni giorno chi ci consente di vivere liberi”.
Gentiloni ha quindi ribadito: “l’Isis è stato sconfitto, ha perso la sua partita fondamentale che era quella di far diventare uno Stato la propria presenza terroristica, ma la sua minaccia continua e riguarda tutti”.
 
Non solo terrorismo
Al Meeting di Rimini il premier ha parlato anche di economia. “La crescita è finalmente tornata. Ciò è frutto dell’impegno del lavoro del governo di Matteo Renzi che noi stiamo proseguendo”, ha detto. “Non era scontato – ha chiarito – tenere insieme crescita e avanzo primario. Non era scontato ma non basta. La sfida sarà la qualità della crescita in termini di lavoro e di contrasto all’esclusione sociale”.
Per quanto riguarda l’emergenza migranti, Gentiloni ha ricordato che “la risposta è il governo dei flussi e il contrasto dell’immigrazione clandestina, la risposta non è l’esclusione né la negazione della realtà. Queste non sono una garanzia di sicurezza ma semmai di insicurezza per il Paese. Non bisogna rinunciare a gestire il fenomeno, con il quale bisognerà fare conti a lungo”.
Ribadendo l’importanza dello Ius soli, il presidente del Consiglio ha detto: “Il governo non deve avere paura di riconoscere diritti e di chiedere rispetto dei doveri anche a chi in Italia è nato e studia nelle nostre scuole”. “Chi semina odio e facili illusioni – ha aggiunto – non farà un buon raccolto in un contesto di lunga durata”.