Bilancio e caso Ava: il consiglio “dimezzato” denuncia una crisi politica

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Alta tensione Palazzo Garbin. Il Consiglio comunale di Schio dedicato all’approvazione del bilancio di previsione si è trasformato in un terreno di scontro politico che ha lasciato l’aula dimezzata. L’intera opposizione ha scelto infatti di abbandonare i lavori, rinunciando ad ulteriori confronti su uno degli atti più rilevanti per il futuro della città. Al centro della frattura, ancora una volta, il nodo del recesso da Alto Vicentino Ambiente (Ava), società destinata a fondersi con Soraris per dar vita a un gestore unico pubblico dei rifiuti nel Vicentino.

La posizione della maggioranza
La sindaca Cristina Marigo ha difeso la scelta di portare il bilancio in aula entro i termini di legge, sottolineando come il recesso da Ava non abbia ancora effetti immediati e non incida sul documento approvato: “Rinviare l’approvazione del bilancio a gennaio non avrebbe cambiato nulla nei contenuti, ma avrebbe messo il Comune in seria difficoltà, costringendolo all’esercizio provvisorio”, ha spiegato. La prima cittadina ha parlato di “operazione di pura pressione politica, una delle tante a cui assistiamo in questo periodo”, ribadendo che “dal punto di vista tecnico e normativo siamo perfettamente in linea: non si tratta di decisioni improvvisate, ma di un percorso corretto e trasparente”. Marigo ha inoltre rivendicato il lavoro di squadra svolto con la struttura comunale: “Le commissioni sono state convocate con largo anticipo, arrivando persino a sovrapporsi ad altri Consigli, proprio per garantire a tutti il tempo necessario per approfondire e studiare gli atti. Prendiamo atto del comportamento della minoranza, ma andremo avanti con la consueta serietà e senso di responsabilità”.

La posizione di Fratelli d’Italia
Di segno opposto la posizione di Fratelli d’Italia. Il capogruppo Alex Cioni ha parlato di “atto di arroganza istituzionale che ha svilito il ruolo dell’intero Consiglio comunale”. Secondo Cioni, “il problema non è se una variazione di bilancio sia tecnicamente possibile, ma se sia serio e corretto approvare oggi un bilancio che la stessa maggioranza ammette dovrà essere modificato domani”. Per il gruppo di destra, la coerenza tra DUP, bilancio e scelte strategiche dell’ente è un principio irrinunciabile: “Richiamare il rispetto della coerenza non è bagarre politica – ha aggiunto col collega Munari – ma esercizio corretto del ruolo di controllo e indirizzo affidato ai consiglieri comunali. Quando si parla di responsabilità, questa consiste nel dire le cose come stanno ai cittadini. Non si può chiedere al Consiglio di approvare un bilancio di previsione mentre si annuncia, contestualmente, una scelta che ne modifica uno dei presupposti fondamentali”.

La posizione del centrosinistra
Anche le forze di centrosinistra hanno motivato l’abbandono dell’aula con il recesso da Ava, definito una scelta priva di logica e visione: “Siamo stati costretti a compiere un’azione di forte impatto mediatico – hanno dichiarato – perché discutere un bilancio già superato dai fatti non aveva alcun senso. Le ricadute su patrimonio, dividendi e rapporti contrattuali sono tutt’altro che marginali”. Il centrosinistra ha ricordato che Ava è in procinto di fondersi con Soraris per creare un’unica società pubblica di gestione dei rifiuti in provincia di Vicenza, mantenendo il controllo pubblico dell’intero sistema: “Schio ha invece deciso di sfilarsi, dimostrando l’incapacità di relazionarsi con gli altri Comuni e scegliendo una strada isolazionista e immatura”, hanno sottolineato. Durante la seduta, i consiglieri hanno chiesto il rinvio della discussione sul bilancio, ma la maggioranza si è trincerata dietro il parere tecnico del Segretario comunale. “È apparso evidente anche dalle parole dell’assessora Parise, che ha ammesso come la stessa maggioranza stia ‘correndo dietro agli eventi’”, hanno aggiunto. “Il Consiglio comunale è l’organo politico per eccellenza: è lì che si fa Politica. La maggioranza, invece, sembra vivere il Consiglio come un’aula scolastica, soddisfatta del proprio compitino e convinta di meritare anche l’applauso, purché i numeri tornino. Noi riteniamo che la città meriti rispetto, coerenza e trasparenza”. La minoranza ha annunciato quindi battaglia: “La partita non è finita, anzi è solo all’inizio. Utilizzeremo tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione per fermare questo scempio e questa ignoranza amministrativa, frutto di una maggioranza senza visione e senza strategia”.

Il cuore della crisi e il “giallo” Nardi
La seduta del bilancio si è così trasformata in un simbolo di una crisi politica più ampia. Da un lato la maggioranza rivendica la correttezza formale e la responsabilità istituzionale; dall’altro le opposizioni denunciano incoerenza e mancanza di trasparenza. Il risultato è un clima di tensione che, alla vigilia di decisioni cruciali per il futuro della città, lascia i cittadini spettatori di una contrapposizione sempre più dura e foriera di un 2026 tutt’altro che in discesa. Il nodo resta la fusione tra Ava e Soraris, che dall’anno che verrà darà vita a ViAmbiente S.p.A., società pubblica che gestirà il ciclo dei rifiuti per circa 310 mila abitanti e 50 Comuni della provincia di Vicenza. La maggioranza dei sindaci ha sostenuto l’operazione come scelta strategica per rafforzare il sistema pubblico e difendere il territorio dai grandi operatori privati. Schio e Torrebelvicino, invece, hanno votato contro, denunciando il rischio di perdere il controllo diretto sul termovalorizzatore di Ca’ Capretta, considerato un asset strategico per l’Alto Vicentino. Scelte che potrebbero vedere anche la maggioranza non così compatta. La vicepresidente del Consiglio Comunale Anna Nardi infatti, dopo un intervento in cui ha definito “perfettamente sussistenti” le richieste di rinvio ha abbandonato l’aula pure lei pochi minuti dopo l’Aventino delle minoranze. Impegni personali la motivazione fornita. Ma in attesa della seduta consiliare del 29, è già giallo.

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