Linea Vicenza-Schio tra le peggiori d’Italia. FdI promette, ma la svolta è lontana

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La tratta ferroviaria Schio-Vicenza, incubo dei pendolari dell’Alto Vicentino e salita alla ribalta nazionale poiché classificata tra le peggiori d’Italia, nonostante la recentissima approvazione a Roma dell’ordine del giorno che impegna il governo a stanziare fondi, potrebbe rimanere ferma al palo per ancora molti anni. La prova è la rivendicazione della firma dell’ordine del giorno fatta ancora nel 2024 per volontà di Erik Pretto (Lega) che oggi sottolinea: “Confido che questo secondo favorevole passaggio parlamentare possa attribuire maggiore forza alle nostre istanze”.

Infatti, quel che è una promessa politica a tutti gli effetti, non è detto che si traduca in fondi per la realizzazione del progetto, pertanto, come sottolineano i consiglieri di minoranza della Provincia di Vicenza, ci si augura di cuore che si trovino i soldi e quei 30 chilometri vengano rimodernati, ma le promesse politiche sono già state fatte e infrante più volte.

Tra l’altro, della tratta Schio-Vicenza, nella sede della Provincia di Vicenza da tempo non se ne parlava più, da quando cioè Valter Orsi, ex consigliere delegato alle Infrastrutture, era uscito di scena, portando con sé l’argomento che allora era costantemente sui tavoli di lavoro e oggi non c’è più.

La denuncia: “La pazienza è finita, serve concretezza”
Erano stati proprio i consiglieri di minoranza della Provincia, dopo aver visto il report nazionale, a commentare con rabbia: “la cittadinanza dell’Altovicentino, che viaggia per lavoro o per studio sulla linea ferroviaria Schio Vicenza, merita un servizio di trasporto dignitoso ed efficiente. La richiesta dei Comuni della tratta, che da tempo attendono investimenti adeguati da parte di RFI e Regione Veneto per l’elettrificazione della linea, non può più essere disattesa. Il territorio vicentino non si merita la vergogna di vedersi classificato, con risonanza nazionale, agli ultimi posti in Italia per livello di servizio.

E’ gravissimo doverne prendere atto senza che vi sia una concreta prospettiva di risoluzione da parte dei soggetti istituzionali preposti: Ministero, Regione, Rfi – sottolineano i consiglieri Marco Guzzonato, Carlo Gecchelin, Mattia Pilan, Enrico Storti, Diego Zaffari, Massimo Zulian – Oltre ai disagi per chi viaggia va considerato il pesantissimo danno di immagine per la Provincia di Vicenza, che mette in seria discussione l’attrattività di un intero territorio, e in particolare dell’Alto Vicentino, con le sue tante eccellenti prerogative. Non servono le grandi opere sulle quali il Ministero dei Trasporti continua ad insistere, serve fornire al territorio ciò che in tutti gli altri luoghi del paese è normale: una linea ferroviaria elettrificata con una dotazione di doppi binari sufficiente a intensificare le corse, assieme ad un progetto di sostituzione dei passaggi a livello che sia veramente concertato con i Comuni, e reso possibile da risorse certe da parte degli enti preposti.

Per anni i Comuni si sono visti convocati a riunioni di enunciazione di intenti, con tanto di deleghe speciali per le infrastrutture, ma di progetti finanziati e decisioni operative non si è vista nemmeno l’ombra, tant’è vero che dopo decenni siamo ancora al punto zero. La cittadinanza che usa il treno tra Schio e Vicenza è esasperata, e, se avessimo un servizio adeguato, molte più persone sceglierebbero questo mezzo più sostenibile, lasciando in garage l’automobile. Le associazioni di categoria si sono espresse chiaramente affinché questi interventi abbiano priorità”.

Gli ordini del giorno del 2024 e 2025
A provare che l’ordine del giorno è solo un impegno a trovare prima o dopo le risorse per l’ammodernamento della linea, non significa che i soldi ci saranno, è il “duello” tra i deputati Silvio Giovine e Erik Pretto, rispettivamente di Fratelli d’Italia e Lega, che parlano di due ordini del giorno, uno del 2024 e l’altro del 2025. Silvio Giovine martedì ha sottolineato: “E’ stato approvato l’Ordine del Giorno a mia prima firma che impegna il governo rispetto allo stanziamento delle risorse necessarie per l’elettrificazione della tratta ferroviaria Vicenza–Schio. Si tratta di un’opera fondamentale per l’Alto Vicentino.

L’elettrificazione della linea e il superamento delle attuali criticità rappresentano un passaggio decisivo per migliorare sicurezza, qualità del servizio e sostenibilità ambientale, rendendo il trasporto ferroviario finalmente all’altezza delle esigenze del territorio. Un territorio che da circa trent’anni attende questo complessivo ammodernamento senza che sia mai stato avviato dai governi precedenti un piano organico e concreto di interventi”.

Erik Pretto però spiega come l’ordine del giorno con lo stesso argomento fosse già stato approvato anche nel 2024: “Il medesimo tema era stato affrontato anche in sede di Legge di Bilancio 2024, con un Ordine del Giorno a mia prima. Confido che questo secondo favorevole passaggio parlamentare, avvenuto la scorsa notte, possa attribuire maggiore forza alle nostre istanze, ritenendo che l’adeguata valorizzazione di questa infrastruttura sia necessaria per lo sviluppo economico e sociale dell’Alto Vicentino”.

I numeri parlano chiaro
Nel vicentino tutti sperano nell’ammodernamento della tratta ferroviaria Schio-Vicenza, ma se si leggono i numeri la speranza si affievolisce. I numeri li porta Legambiente nel report Pendolaria: “I numeri del Fondo Nazionale Trasporti parlano chiaro: le risorse destinate al trasporto pubblico su ferro e gomma sono inferiori a quelle del 2009 e non sono mai state reintegrate dopo i tagli del 2010.

Negli ultimi anni, la politica infrastrutturale ha provilegiato grandi opere stradali e autostradali, tra cui soprattutto il Ponte sullo Stretto di Messina, con conseguenze negative su economia, ambiente e clima. Questa impostazione ha drenato risorse dalle aree urbane e metropolitane, dove si concentra la domanda di mobilità quotidiana, contribuendo a rendere marginale il tema del finanziamento del trasporto pubblico locale”.

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