Serie A infinita: l’Atalanta può soffiare il terzo posto alla Juventus

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La Serie A, pur avendo esaurito le sue 38 giornate, non ha ancora espresso tutti i verdetti. E non solo perchè in caso di trionfo della Fiorentina nella finalissima di Conference League (mercoledì 29 maggio la sfida tra la Viola e l’Olympiakos ad Atene), anche il Torino andrebbe in Europa e proprio in Conference. Ma soprattutto perchè la Juventus, attualmente al terzo posto, non è sicura di arrivare sul gradino più basso del podio di questo anomalo campionato 2023-2024. Tutto questo perchè ci sarà una coda: una gara da recuperare oltre ogni limite. Davvero un unicum in Italia, in Europa e nel Mondo.

Il riferimento è ad Atalanta-Fiorentina rinviata per l’infarto che poi causò la morte dell’alto dirigente dei gigliati Joe Barone. Purtroppo, non essendoci slot utili per recuperarla, tra Coppe Europee, Coppa Italia e calendario super affollato, questa partita verrà disputata soltanto domenica 2 giugno con fischio d’inizio alle ore 18. E in caso di successo nerazzurro, sarebbe la Dea a prendersi la terza piazza a scapito della Vecchia Signora. Il terzo posto conta per il prestigio e per i soldi che i 5 club italiani (Inter, Milan, Juve, Atalanta e Bologna) entrati nella prossima Champions, si divideranno tra diritti tv, market pool e altro. La terza classificata ovviamente incassa più soldi della quarta.

Riflessioni sul tricolore. Strana davvero la storia dell’ormai ex presidente interista Steven Zhang: l’unico patron nerazzurro che non ha potuto festeggiare i due scudetti vinti, in quanto bloccato in patria per diversi motivi. La Cina non lo mandò in Italia per celebrare il titolo conquistato 3 anni fa dall’Inter, e non gli ha permesso di raggiungere Milano per godersi il 20° titolo della “Beneamata” centrato quest’anno. Un’altra strana storia è questa: l’Inter di Antonio Conte trionfò senza pagare gli stipendi ai calciatori (venne fatto solo dopo), mentre l’Inter vincente di Simone Inzaghi, piena di debiti, è passata di mano pochi giorni fa. Dai cinesi al fondo americano Oaktree, creditore di Zhang.

Fa notizia anche l’esclusione del Napoli dalle prossime competizioni internazionali. Niente di niente, nemmeno la Conference League per i partenopei. Altra cosa mai vista nella storia del calcio italiano: una squadra con lo scudetto sul petto che chiude la stagione addirittura al 10° posto. Colpa delle reiterate follie di Aurelio De Laurentiis e non solo. Per Roma e Lazio, invece, niente Champions nonostante l’esonero di Josè Mourinho e le dimissioni di Maurizio Sarri; sostituiti, rispettivamente, da tecnici giovani come Daniele De Rossi e Igor Tudor. Le due romane devono accontentarsi dell’Europa League.

Altre considerazioni. Al contrario, meritano un grande applauso per il campionato che hanno disputato: il Genoa neopromosso dell’ottimo allenatore Gilardino e il Monza dell’altrettanto bravo mister Palladino. Per i brianzoli, peraltro, si tratta della seconda bella stagione di fila dopo lo storico sbarco in A sotto l’egida di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Sempre all’insegna di tecnici bravi alcune salvezze: quella del Verona è merito di Marco Baroni, quella del Cagliari di Claudio Ranieri che da poco, a 72 anni, ha annunciato l’addio all’attività. In chiusura, auguriamo un pronto ritorno nel massimo campionato a Frosinone, Sassuolo e Salernitana. E ora prepariamoci a un pirotecnico valzer delle panchine che riguarderà molte big.