L’Ulss conferma il medico, il Comune passa alle vie legali: “È un pericolo, se ne vada”

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Si arricchisce di un altro colpo di scena la querelle tra il Comune di Valdastico e il medico Jamal Basal, reo secondo gli amministratori locali che per l’occasione si sono fatti quasi “sceriffi” oltre che portavoce di un ampio malcontento, di comportamenti poco professionali. Ricette sbagliate, presenza ambulatoriale non sempre garantita oltre ad una certa allergia alle direttive che provengono da donne: queste le principali accuse mosse dai suoi detrattori. Ma è di questi minuti la notizia di affidamento della questione nelle mani di un legale affinché produca istanza formale per la revoca di ogni incarico al medico ambulatoriale almeno nel paese valligiano, nell’interesse di tutela della collettività.

Un passo pesante proprio nel giorno in cui l’Ulss7 Pedemontana gli ha confermato l’incarico, un’azione decisa anche alla luce di un ulteriore elemento emerso in antitesi a quanto precedentemente affermato in difesa del dottor Basal: “Apprendiamo che lo stesso – recita un comunicato formale del Sindaco Claudio Sartori- risulta iscritto nel registro degli indagati per ipotesi di reato di omicidio colposo nella vicenda legata al decesso del nostro concittadino Antonio Lucca”.

Un fatto inaccettabile secondo il primo cittadino del paese, amareggiato che dall’azienda sanitaria non vi sia stata comprensione per le oltre 500 firme raccolte: “La gente si è chiaramente espressa – spiega Sartori – e quanto saputo in queste ore non fa che confermare quanto il dottor Basal rappresenti un problema ed un pericolo. Avevamo ampiamente fornito documentazione sul perché la presenza del medico non potesse più essere tollerata: dispiace che non se ne sia tenuto conto. Qui non ha pazienti, zero: e quelle circa 170 persone che ad oggi non hanno un medico, garantisco che certamente non sceglieranno lui”.

Professa serenità invece il medico, che spiega come oggi sia tornato ufficialmente al suo lavoro a dispetto delle polemiche: “Io sono un medico – ha dichiarato il professionista che racconta nel frattempo di ulteriori studi universitari in corso – e come tale rispondo all’azienda sanitaria non ad un Comune. Non entro nel merito delle affermazioni che vengono fatte: che ognuno faccia il suo percorso. Io personalmente continuerò ad operare a Valdastico e ad Arsiero, oltre che come guardia medica, così come ufficializzato anche sul bollettino”.

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