Anziani deceduti nelle case di riposo, la Regione Veneto smentisce l’Iss: “dati errati”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Una sala da pranzo in una casa di riposo (immagine d'archivio)

Il dato è completamente errato“. Così recita testualmente uno stralcio del comunicato stampa diffuso ieri da Regione Veneto, riferito ai numeri rilasciati dall’Istituto Superiore della Sanità riguardo ai decessi di anziani ospiti delle Rsa (le residenze sanitarie assistite, vale a dire le case di riposo) nelle sette province venete. Secondo quanto riportato in un grafico pubblicato in un noto quotidiano citando l’Iss come fonte ufficiale, sarebbero 1.093 i presunti decessi complessivi finora, sulla base di un indagine fatta però su un campione ristretto di strutture regionali. L’assessorato alla Sanità e al Sociale, però, replica con dati più completi, che tra l’altro saranno presentati oggi nel dettaglio dal Governatore Luca Zaia: i decessi risultano in realtà 345, vale a dire un terzo rispetto a quanto dichiarato dal massimo organismo nazionale.

Una “guerra di numeri” che conta le croci lasciate sul campo dalle case di riposo, i luoghi più a rischio nel corso dell’epidemia con risvolti drammatici in alcune delle strutture per la terza età a cui le famiglie hanno affidato i loro cari. Caduti a centinaia, anche in Veneto, sotto i colpi subdoli del Covid-19 che ne ha annientato le difese residue.

“Si tratta di una rappresentazione lontana dalla realtà dei fatti. Il dato è completamente errato – si legge nella nota diramata in relazione ai numeri forniti dall’Istituto Superiore –  sia rispetto al totale dei decessi registrati fino ad oggi, sia rispetto al totale dei decessi nelle Rsa, sia nel confronto con le altre regioni contermini. Il dato riportato nel grafico deriva infatti da una indagine telefonica, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità che, in Veneto, ha interessato solo il 27% delle residenze sanitarie per anziani. Secondo quanto appurato dagli uffici della Regione Veneto, l’indagine è stata condotta relativamente al periodo 1 febbraio-14 aprile attraverso questionari telefonici e on line ai referenti delle Rsa, che hanno risposto su base volontaria”. In sintesi, sarebbe stato adottata una metodologia discutibile con la conseguenza di distorcere la realtà dei fatti: “i risultati non sono quindi assumibili o comparabili con i dati assoluti in nostro possesso”.

A corroborare la tesi dell’organo di governo territoriale, il bilancio ufficiale sui decessi in Veneto aggiornato alla data di sabato 18 aprile, che evidenziava il totale dei decessi in Veneto a 1.087 vittime con concorso del coronavirus, tra l’altro correttamente riportato sulle stesse pagine. Un numero, infatti, minore seppur di poche unità rispetto ai 1.093 alla stessa data “assegnati” erroneamente alle statistiche riferite ai soli ospiti di case di riposo e strutture di assistenza assimilabili.

“Il tasso di mortalità nelle residenze per anziani in Veneto – conclude la nota riproponendo una percentuale già diffusa nei giorni precedenti – risulta essere del 15,7%, circa la metà del tasso medio nazionale”. Su oltre 33 mila ospiti della terza età in strutture sul territorio sono 1.857 quelli risultati positivi, pari al 5,6% del totale: tra questi purtroppo e come ribadito nel comunicato, sono 345 coloro che non hanno superato lo scoglio del Covid-19, lasciando nello sconforto i propri cari, i quali non hanno potuto accompagnarli fino alla soglia tra la vita e la morte prestando loro umano conforto. Sono 925, invece, gli operatori nelle varie mansioni risultati positivi in Veneto.