Cortina, abbattuti i primi larici per far posto alla pista da bob. Brunello suona per protesta

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E’ iniziato questa mattina all’alba a Cortina d’Ampezzo l’abbattimento di circa 400 larici secolari (hanno almeno 200 anni) nel contesto del cantiere della pista da bob delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, un impianto fortemente voluto dal presidente della Regione Luca Zaia e dagli industriali bellunesi e al centro di proteste e contestazioni.

Sul posto è intervenuta anche la consigliera regionale vicentina di Europa Verde Cristina Guarda: “Non c’è pietà per le nostre montagne – ha detto – che contano meno di una pista da bob che verrà costruita per ambizioni personalistiche e con oltre 120 milioni di euro pubblici, col rischio di non consegnarla nemmeno per i Giochi olimpici invernali. Nonostante le tante promesse, tutti sanno che questa pista verrà poi dismessa per l’eccesso di costi per mantenerla in vita: in una montagna con sempre meno neve si andrà a costruire un freezer a cielo aperto, che per essere attivo consumerà energia e acqua, mentre ai cittadini si impone il risparmio”.

“I lavori sono iniziati oggi solo per non perdere la faccia con il Comitato Internazionale Olimpico, in visita. Oggi a Cortina ho avuto il piacere di dialogare con Christophe Dubi, direttore esecutivo dei Giochi per il Comitato Olimpico Internazionale. Nel corso dell’incontro – spiega Guarda – ho, ancora una volta, sollevato le criticità legate alla realizzazione della pista da bob sotto i profili della sostenibilità sociale e ambientale. Ho inoltre esposto la preoccupazione che la pista da bob diventi una incompiuta che va ad aggiungersi alle opere incompiute e inutilizzate che gravano sul territorio della montagna di Cortina, tenuto conto che la deadline di realizzazione imposta per consentire l’effettuazione dei test di funzionamento è stata fissata a fine marzo 2025, come mi ha personalmente confermato il Direttore esecutivo dei Giochi, ribadendo gli obiettivi del Cio su sostenibilità e legacy dell’opera. Il rispetto dei tempi va fermamente conciliato con la sicurezza dei lavoratori e con la sicurezza degli atleti”.