Covid, domenica il V-day anche in Veneto: 875 operatori sanitari i primi vaccinati

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Domenica 27 dicembre prende il via anche in Veneto la campagna europea di vaccinazione contro il Covid-19. Il primo vaccino disponibile è quello prodotto da Pfizer-BioNTech e il primo giorno di vaccinazione saranno somministrate nelle Ulss venete 875 dosi. A Vicenza saranno 100 i primi vaccinati domenica mattina.

Il piano regionale per la vaccinazione massiva – simbolica domenica e che si svilupperà poi a partire dai primi mesi del 2021 – è stato presentato stamane dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia nel consueto punto stampa presso la sede della Protezione Civile a Marghera. Era presente anche il nuovo direttore generale della sanità veneta (la cui nomina è stata annunciata ieri proprio da Zaia): il dottor Luciano Flor, già dg dell’Azienda Ospedaliera di Padova, che prende il posto di Domenico Mantoan, che ha lasciato Regione (dopo 10 anni) e l’Agenzia Italiana del Farmaco per fare a tempo pieno il direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Mantoan è stato ringraziato pubblicamente per gli anni di servizio in Regione.

Da sinistra Giorgio Palù (nuovo presidente Aifa), Luciano Flor (direttore generale sanità veneta) e Francesca Russo (direttore prevenzione Regione Veneto).

Al punto stampa erano presenti anche Francesca Russo, direttore della prevenzione della Regione Veneto, che ha presentato il piano vaccinale anti-Covid, e il neo presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, il veneto Giorgio Palù. “Dobbiamo somministrare il vaccino nel più breve tempo possibile, assicurarci che venga stoccato e distribuito in maniera sicura, garantire la raccolta dei dati di tutte le vaccinazioni somministrate, controllare la sicurezza e l’efficacia delle vaccinazioni, nonché formare gli operatori sanitari e organizzare una campagna informativa” ha spiegato Russo.

Il processo di distribuzione e conservazione prevede allo stato attuale due modelli organizzativi: il modello freeze (per la conservazione dei vaccini amRNA) e il modello cold (catena del freddo standard). Per assicurare la corretta conservazione e distribuzione secondo entrambi i modelli organizzativi, sono stati predisposti e forniti di idonei dispositivi di conservazione 7 hub, uno per ciascuna provincia veneta. Ogni hub costituirà la base per la distribuzione ai punti di somministrazione, sotto il coordinamento  dei Servizi Igiene e Sanità Pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione delle stesse aziende Ulss.


Due le fasi previste dal piano: la prima vede la vaccinazione volontaria degli operatori del Servizio Sanitario Regionale e quindi degli operatori ed ospiti delle strutture socio-sanitarie territoriali (per un totale di 184.893 persone); nella seconda fase l’offerta vaccinale verrà estesa alla popolazione generale, secondo criterio anagrafico e di rischio specifico, in particolare a specifiche categorie individuate, tra cui i lavoratori dei servizi essenziali e i soggetti più fragili. “La vaccinazione per la popolazione veneta – ha spiegato Russo – sarà a chiamata, con l’indicazione di dove andare e con quale ordine. L’equipe che effettuerà i vaccini sarà composta da un medico ogni 5 unità vaccinali, formate da un operatore che vaccina e uno che raccoglie il consenso. E’ previsto un triage all’ingresso, mentre dopo il vaccino le persone verranno accolte per un breve periodo in una struttura e poi potranno andarsene. In due turni da 7 ore si possono vaccinare quasi tremila persone” ha spiegato la dirigente regionale. La seconda dose è prevista dopo 21 giorni e l’indicazione è di vaccinare sopra i 16 anni.