Piano di sanità in Veneto aggiornato in Giunta. Nelle Rsa test ogni 10 giorni per operatori e ospiti

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L'assessore regionale Lanzarin nel corso del punto stampa dedicato alle Rsa del Veneto nel 2020

Ieri la Giunta regionale del Veneto ha approvato il Piano di sanità pubblica in materia di contrasto alla pandemia di Covid-19, sulla base dei recenti scenari epidemiologici e delle misure di prevenzione, su proposta dell’assessore vicentino Manuela Lanzarin. Si tratta in pratica di un aggiornamento sostanziale dei punti di intervento e di gestione di medicina territoriale e strutture ospedaliere precedenti, al fine di rimodulare le strategie e le risorse a disposizione, tenendo contro del rialzo di casi di contagio iniziato a metà novembre e del proliferare dell’influenza stagionale.

Nel nuovo programma emergono i test di controllo riservati a ospiti e operatori a contatto diretto ogni 10 giorni, con particolari protocolli preventivi in occasione delle festività per l’uscita e il rientro degli anziani dalle case di riposo o strutture di accoglienza analoghe.

Il documento approvato dall’organo esecutivo della Regione Veneto parte dalla premessa che “l’attuale scenario epidemiologico è caratterizzato da un aumento dei casi di Sars-Cov-2, con l’occupazione dei posti letto che mostra un leggero aumento, senza evidenziare allo stato attuale particolari criticità. In questo momento si sta anche registrando un rapido aumento dei virus respiratori influenzali”. Una fase attuale che richiede un monitoraggio costante da parte delle autorità pubbliche sanitarie, sulla scorte dell’esperienza maturata negli anni 2020 e 2021. Anche al fine di anticipare l’eventualità tutt’altro che remota di una comparsa e circolazione di altre possibili varianti più pericolose.

“E’ quindi importante e raccomandato – affermano i tecnici della prevenzione regionale – utilizzare la mascherina nelle occasioni di assembramento e luoghi chiusi per proteggersi dai virus circolanti”. Nel testo di divulgazione che accompagna il piano tecnico il commento dell’assessore alla Sanità. “Come negli scorsi due anni – fa notare Manuela Lanzarin – per essere sempre al passo con l’evoluzione della situazione aggiorniamo la pianificazione, rendendola rispondente al massimo possibile alla situazione contingente. Si tratta di un lavoro soprattutto di prevenzione, attuato attraverso comportamenti coscienziosi, consigliati alla gente comune, e un’organizzazione di screening in ospedali e case di riposo”.

TEST PERIODICI. Per le strutture ospedaliere è previsto il rafforzamento dello screening e sorveglianza degli operatori sanitari: almeno un test ogni 10 giorni per gli operatori che svolgono attività nei contesti a maggior rischio; raccomandato un test ogni 5 giorni per gli operatori che svolgono assistenza diretta al paziente nei reparti nei quali è stata riscontrata positività nel personale negli ultimi 10 giorni; almeno un test ogni 20 giorni per gli operatori che svolgono attività di assistenza diretta in reparti o servizi non Covid 19.

Nelle strutture Rsa per anziani è previsto un test ogni 10 giorni per operatori che svolgono assistenza diretta agli ospiti e per gli stessi assistiti. Prevista un’ulteriore attenzione alla sfera affettiva da parte delle strutture, con la possibilità di coinvolgere i famigliari nelle attività di supporto all’ospite e di garantire, in vista delle feste, l’uscita temporanea per i rientri in famiglia. Al rientro dell’ospite, verranno eseguiti due test antigenici, di cui uno al rientro e uno dopo 2-4 giorni. Il nuovo Piano, infine, mantiene anche per la stagione in corso una sorveglianza epidemiologica specifica in alcune scuole, in collaborazione con la Scuola di Igiene dell’Università di Padova, per monitorare questo contesto con particolare attenzione.