Zaia, “domani la nuova ordinanza”. Intanto superate le 300 terapie intensive in Veneto

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La conferenza stampa dal punto informativo di Marghera

Scaduta alla mezzanotte l’ordinanza regionale in vigore dallo scorso 13 novembre, il presidente dell’esecutivo del Veneto ne annuncia una nuova per domani, in corso di redazione in queste ore a Palazzo Balbi. Conterrà la replica di alcune misure già in atto e altri provvedimenti mirati, secondo le poche anticipazioni emerse oggi nel punto stampa odierno a Marghera. “Aggiustamenti” senza rivoluzioni, come preannunciato, al pari della preparazione delle linee guide sul tema delle piste da sci e impianti invernali prossimi all’apertura, Dpcm permettendo.

Nel corso dell’ora dii orologio di conferenza odierna, oltre ai consueti numeri del bollettino sanitario quotidiano, rilasciati anche i dati sulla mortalità degli oltre 3 mila cittadini veneti “inquadrati” come vittime dirette o indirette e della pandemia.

Il messaggio di Zaia alla popolazione, all’indomani di un week end che non ha segnalato criticità sul tema degli assembramenti e caratterizzato da numeri soggetti a diverse interpretazioni, si richiama alla cautela. “Dire che la battaglia è finita con 2.701 persone oggi ricoverate in Veneto è sbagliato – spiega con determinazione il governatore -. Abbiamo superato il punto massimo dei pazienti ospedalizzati della prima fase, quella di marzo aprile quando eravamo terrorizzati dal Covid. Qualcuno purtroppo sta vivendo questa ondata con meno inquietudine perchè ormai conosce la pandemia, quasi fosse qualcosa di più “familiare”, ma i numeri confermano che ci troviamo di fronte ancora un’infezione importante. Oltre ad aver oltrepassato la soglia dei ricoveri della scorsa primavera, ci avviciniamo a raggiugerla anche sulle terapie intensive. Stiamo tutti attenti”.

ORDINANZA E SCI. Sugli altri due temi del giorno, in sintesi queste le dichiarazioni più salienti. “Sarà un’ordinanza più completa – così anticipa Zaia -. Cercheremo di mettere in fila i provvedimenti utili, alla luce dell’esperienza di queste settimane. Ci saranno una serie di aggiustamenti”. Approvate poi le linee guida per l’apertura delle piste da sci, su cui pendono però le decisioni del Governo statale per competenza, sugli sport invernali e le strutture su neve e ghiaccio, aspetto che interessa molto da vicino il Veneto. “Sarà un protocollo rispettoso della salute pubblica ma anche dell’economia montana, già messa a dura prova nei mesi scorsi”.

DATI MORTALITA’ VENETO. Resi pubblici, infine, i dati sulla mortalità correlata al coronavirus raccolti dal 21 febbraio – il giorno del primo decesso nell’ospedale padovano di Schiavonia, con prima vittima veneta un anziano di Vo Euganeo – al 17 novembre 2020. Nove mesi di lutti e quasi sempre di addii mancati ai propri congiunti, a causa dell’alto tasso di contagiosità del virus asiatico. Sui 3.056 decessi registrati con (da evidenziare) coronavirus, solo il 14,2% è avvenuto nelle terapie intensive ospedaliere (434), mentre è più consistente il dato che riguarda i grandi anziani spirati nelle Rsa della regione, pari a circa il 23% (698). La fetta percentuale più consistente riguarda i morti ospedalieri registrati nelle aree non critiche di degenza (pneumologia, infettivologia e reparti Covid riconvertiti), pari al 59% circa (1.719). Un numero altissimo, oltre la metà, che si spiega evidenziando come in buona parte dipenda dall’impossibilità di intubare – manovra invasiva e potenzialmente letale in determinati casi già gravi – quei pazienti in età avanzata, in stato terminale o con salute corrotta da patologie non compatibili con la terapia intensiva. IA completare il quadro riferito alle strutture le 63 persone spirate in ospedali di Comunità (2% cicra). In 142, infine, risultano invece deceduti in casa, vale a dire il 4,52%: si tratta anche qui di situazioni già compromesse da altre patologie croniche o morti considerate naturali con riscontro di positività successivo.

REPORT QUOTIDIANO. I nuovi positivi al Covid tra i cittadini veneti sono 2.540 nelle ultime 24 ore. Il totale degli “isolati” si aggiorna e sale quindi a 37.920 (in uscita in 1.131, dato importante: il più alto da inizio epidemia). I ricoverati complessivi sono adesso 2.701 secondo la rilevazione delle 8 di stamattina, di cui 2.395 ricoverate non critiche (+67)
e 306 terapie intensive (+9). Sfondata quindi la soglia dei trecento in rianimazione, a cui si aggiungono altri 207 pazienti gravi “non Covid”. I morti, rispetto a domenica, sono 37 nelle sette province della regione.