Diocesi di Vicenza in lutto: si è spenta la mamma del vescovo Beniamino Pizziol

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Un'immagine del vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol

Diocesi di Vicenza in preghiera per confortare la propria guida, il vescovo Beniamino Pizziol, colpito dal lutto famigliare per la perdita perdita dell’amata madre. Mamma Olinda è mancata nel corso della notte, in provincia di Venezia, a 98 anni di età, classe 1920. Dalla scorsa estate, a seguito di un malore invalidante, viveva in condizioni di salute compromesse. Il commosso ricordo del figlio in una lettera: “La affidiamo al Signore della Vita perché la accolga nella sua dimora di luce e di pace”.

Il vescovo Beniamino, insieme al fratello Maurizio, ha accompagnato la madre Olinda in questi mesi di sofferenza. I solenni funerali si celebreranno in data da definire nel paese d’origine della famiglia, a Treporti, nel Veneziano. Riportiamo una parte del messaggio della prima guida spirituale a capo della Diocesi berica.

La mamma è stata una donna forte e generosa, una donna dalla fede semplice, la fede dei piccoli, ci ha insegnato la solidarietà verso ogni persona, senza distinzioni, la sua vita è stata un servizio ininterrotto verso la sua famiglia, i parenti, gli amici e verso tutti coloro, ed erano tanti, che si rivolgevano a lei. Prima di 11 figli, nata il 19 maggio del 1920, avendo perduto il papà Antonio ancora giovane, ha fatto da mamma ai fratelli più piccoli, dedicandosi allo stesso tempo al lavoro nei campi.

Il 23 gennaio del 1943 si è sposata con mio papà Vittorio, che dopo pochi giorni è stato chiamato come soldato in Albania e dopo l’8 settembre dello stesso anno è stato condotto in Germania nei campi di lavoro fino ad aprile del 1945. Dal loro matrimonio è nato mio fratello Maurizio nel 1946 e sono nato io nel 1947.

Per tutti gli anni della mia vita mi ha accompagnato e accudito con amore materno, con discrezione e con grande senso di libertà, in tutte le fasi del mio cammino personale e ministeriale, visitandomi costantemente, nei diversi luoghi dove sono stato chiamato a svolgere il mio ministero. La sua presenza e la sua vicinanza, fatta di consigli essenziali, di poche ma decisive parole, mi hanno sempre sostenuto e incoraggiato.

Ora la mamma, che penso accanto al Signore della Vita continuerà  ad assistere me, mio fratello e i miei familiari, con un amore e una vicinanza che non conoscono più la precarietà del tempo, ma sono destinati a durare fino a quando ci ritroveremo insieme a lei e al papà nell’abbraccio misericordioso di Dio, nostro Padre.

Ringrazio tutti coloro che mi sono vicini con la preghiera, con l’affetto e nella condivisione del dolore”.