Istat e Istituto Sanità certificano i decessi nel Vicentino nell’anno del Covid: il 19% in più

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Una stanza d'ospedale in un reparto Covid

A Vicenza e provincia nell’arco temporale di un anno sono deceduti il 19% dei cittadini in più rispetto alla media, sempre annuale, dei cinque anni precedenti. A certificarlo sono i dati raccolti ed elaborati dall’Istat – l’ente pubblico nazionale di Statistica -, che la Camera di Commercio berica ha acquisito e analizzato per i propri studi, resi noti attraverso un rapporto – il 5° in ordine di tempo – che si propone di misura l’impatto della pandemia sulla società civile in Italia. E in particolare nella provincia berica.

In Italia con riferimento all’anno solare 2020 nel suo complesso i decessi registrati sono stati 746.146, il valore più elevato dal secondo dopoguerra ad oggi. L’incremento ha raggiunto una triplice cifra del tutto inedita: 100.526 morti ufficiali per qualsiasi causa, in più rispetto alla media calcolata sul quinquennio 2015/2019 (dato numerico di confronto 645.620). In termini percentuali, il 15,6% in più, su scala nazionale. Secondo il sistema di sorveglianza integrata i deceduti positivi al Covid in conseguenza e correlazione del contagio al coronavirus ammontano a 75.891.

Tutto ciò è riferito al 2020, tenendo presente che nei primi due mesi di gennaio e febbraio si era invece assistito a una calo della mortalità in media – di 7.600 unità in meno rispetto all’Istat -, più che “compensato” dai mesi neri dopo lo scoppio dell’epidemia in Italia. In questi conteggi sono escluse le cifre relative al primo trimestre del 2021, che conta quasi 30 vittime ulteriori correlate al virus. Considerando il solo periodo temporale marzo-dicembre 2020, infatti, i decessi – per qualsiasi causa di morte – sono saliti al 21% in più. Quasi mezzo milione gli anziani sopra gli 80 anni di età trapassati (486.255, 76.708 in più rispetto alla media quinquennale), ma l’incidenza letale del Covid-19 si nota in maniera marcata anche nella fascia 65-79 anni, che registra un 20% di eccesso di decessi rispetto al consueto, per oltre 20 mila persone. Tra i tanti spunti statistici offerti da Istat, si evidenzia come la pandemia abbia mietuto o contribuito a mietere più vite al Nord (14,5% sul totale), rispetto al Centro (6,8%) e al Sud (5,3%) della penisola. Se si prende in considerazione il dato nazionale, nel 2020 sul monte dei decessi complessivo il 10,2% è stato direttamente o indirettamente legato al coronavirus.

VICENTINO. Nel 2020 nel territorio del Vicentino si è registrato un aumento dei decessi totali del 19,0% rispetto al valore medio del quinquennio precedente, contro +15,6% in Italia e +16,7% nel Veneto. La seconda percentuale più alta in questa triste classifica di croci. In ambito regionale la provincia berica è superata solo da Verona (+24,2%): Venezia +16,8%, Treviso +15,8%, Belluno +12,2, Padova +11,1% e Rovigo +10,6%. La dinamica mensile certifica la connessione con l’andamento della pandemia: nel bimestre gennaio-
febbraio si è registrato un calo dei decessi del 6,2% nel confronto con il medesimo periodo dell’arco temporale 2015-2019, ma poi si innesca un’ascesa nei due mesi successivi: +18,3% a marzo e +29,1% ad aprile. E’ iniziata in seguito una fase che si può definire di “decelerazione”: +13,0% a maggio, +2,1% a giugno e +2,6% a luglio. In autunno l’esplosione della seconda ondata ha portato a un nuovo eccesso di mortalità testimoniato dai numeri rielaborati dalla Camera di Commercio: +16,3% a ottobre, +58,4% a novembre e +82,3% a dicembre. A Vicenza e provincia i decessi Covid-correlati sono stati 76 a marzo, 174 ad aprile, 76 a maggio, 27 a giugno, 18 a luglio, 15 a settembre, 66 a ottobre, 377 a novembre e ben 519 a dicembre per un totale nell’arco dell’anno di 1.362.

COMUNI. Tra i comuni più popolosi a Vicenza l’eccesso di mortalità su cause generiche è stato contenuto nel capoluogo (+7,5%), ma ad Arzignano, Bassano del Grappa e Valdagno si sono registrati valori ben maggiori, tutti superiori ad un quinto rispetto al valore medio: rispettivamente +43,7%, +38,4% e +31,8% rispettivamente; a Schio il differenziale è stato del +29,2%, a Thiene del +28,3% e a Montecchio Maggiore del +23,5%. Per quanto riguarda l’età sempre nel complesso dei comuni della provincia e nel periodo marzo-dicembre nella popolazione più anziana la mortalità è stata maggiore: nella fascia d’età di 85 anni e più l’eccesso dei decessi è stata del 33,9%, nella fascia d’età 75-84 anni del 25,8% e in quella 65-74 anni del 15,5%. Altri dati sono disponibili sul sito istituzionale della CCIAA.