Morto padre Marino Rigon, una vita spesa per i bengalesi e per Tagore

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E’ morto venerdì a Vicenza il saveriano padre Marino Rigon, aveva 92 anni. Ha vissuto per più di cinquant’anni in Banglasdesh ed è stato il traduttore in italiano di moltissime opere del grande poeta bengalese Tagore.

A darne notizia è stata la Direzione Generale dei Saveriani, a Parma. Padre Rigon è morto  verso le ore 17 di venerdì nella casa di Vicenza dei Missionari Saveriani, in viale Trento.

Figlio di una maestra e di un contadino, secondo di dieci figli, era nato a Villaverla il 5 febbraio 1925 ed era entrato in Istituto a Vicenza nel 1938. Al completamento degli studi di teologia venne ordinato presbitero a Piacenza nel ’51. Dopo un breve periodo di insegnamento nella Scuola Apostolica di Udine, nel gennaio del ’53 raggiunse la missione dei Saveriani in Bangladesh, dove rimase fino al 1976. E’ stato un missionario ma anche un grande uomo di cultura, molto apprezzato in Bangladesh, paese di cui era molto innamorato tanto da riuscire a lasciarlo solo tre anni fa. Il paese asiatico, a maggioranza musulmana, gli diede la cittadinanza onoraria: un privilegio, quello del riconoscimento presidenziale, dovuto al suo instancabile lavoro culturale. Padre Rigon è stato infatti il principale traduttore in italiano delle opere di Rabindranath Tagore, poeta, saggista, romanziere e mistico bengalese vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1913. Padre Rigon fondò anche il Centro studi Tagore e le sue traduzioni hanno adottato sempre una grafia che riproducesse il più possibile la pronuncia originale piuttosto che seguire quella tradizionale, che proveniva dalla versione inglese: atteggiamento di rispetto e di immersione totale nella lingua bengalese.

La cerimonia funebre avrà luogo nella chiesa arcipretale di Villaverla martedì 24 ottobre alle 10,30. La salma arriverà dalla casa dei Padri Saveriani in viale Trento di Vicenza e sarà poi tumulata nel cimitero di Villaverla.