Psicosi Coronavirus: cinque studentesse cinesi sane “invitate” ai controlli in ospedale

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L'ingresso del Pronto soccorso dell'ospedale di Vicenza

Un caso di “eccesso di allarmismo“, probabilmente, ma per fortuna a Vicenza nessuno di presunto contagio del virus più temuto su scala mondiale. Si tratta di una vicenda ai limiti della psicosi, registrata in città: un istituto di lingue del capoluogo berico avrebbe invitato un gruppo di cinque studentesse asiatiche – di età compresa tra i 18 e i 19 anni – ad effettuare dei test diagnostici all’ospedale S. Bortolo, prima di riammetterle in aula per tornare a frequentare le consuete lezioni di lingua italiana.

Alle giovani di nazionalità cinese nei giorni scorsi sarebbe stata imposta la visita al pronto soccorso del nosocomio berico, al loro rientro da un viaggio nella madrepatria. Come tanti connazionali erano volate in Cina per festeggiare il Capodanno locale, facendo rientro in Italia nei giorni scorsi. La meta del viaggio intercontinentale era ben lontana – si parla di varie centinaia di chilometri – dall’epicentro dell’epidemia Wuhan e della regione di Hubei. Lunedì all’ospedale San Bortolo le cinque ragazze poco più che adolescenti si sono presentate accompagnate da un’interprete, spiegando il motivo della loro presenza in pronto soccorso.

Nella struttura si sono svolte le procedure di controllo, con esito negativo: nessuna di loro presentava in effetti alcun sintomo di malattia. Il protocollo previsto dalle recenti linee guida ministeriali in tema di virus 2019-Ncov è stata portato a termine senza intoppi dai sanitari dell’ospedale del capoluogo berico, adeguatamente equipaggiati, nonostante non ci fossero segnali preoccupanti nè sintomi influenzali. Il tutto a soli fini precauzionali, come facilmente intuibile, visitando i cinque soggetti risultati perfettamente in buona salute.

Nulla di sospetto sotto il profilo diagnostico, insomma, rilasciando così una sorta di “nulla osta” medico a certificare il via libera al ritorno alle attività quotidiane.