Questione dazi, la Casa Bianca annuncia: “Il 10% rimane per tutti i Paesi”


Reazioni europee al problema dazi. Da Bruxelles intanto si registra un’interessante dichiarazione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen la quale ha detto: “Sulla lista delle contromisure, noi siamo stati trasparenti fin dall’inizio: abbiamo sempre detto di preferire la soluzione negoziata, ma che eravamo pronti ad agire per proteggere i nostri interessi. Con Trump ho avuto buone discussioni, al telefono e ai funerali di Papa Francesco a Roma, ma credo che sia importante che, se andrò alla Casa Bianca, sia solo con un pacchetto del quale discutere”.
Questione dazi con la Cina. In tal senso, alcune fonti fanno trapelare che Donald Trump ha sì parlato dell’80%, ma starebbe pensando di tagliare i dazi alla Cina molto di più. Questo drastico taglio rappresenterebbe un primo passo da parte di Washington, nella speranza di una reciproca riduzione tariffaria da parte di Pechino. Nello specifico, stando a Bloomberg, l’obiettivo sarebbe al di sotto del 60%, mentre secondo quanto riferisce il Washington Post, l’amministrazione potrebbe arrivare al 54-50%.
Extra-dazi, la considerazione di Steve Bannon. L’ex capo stratega di Donald Trump durante il suo primo mandato alla Casa Bianca, ha commentato l’elezione di Robert Francis Prevost dicendo: “La scelta peggiore per i cattolici Maga (Make America Great Again, ndr), l’elezione di Leone XIV è un voto anti-Trump da parte dei globalisti della Curia”. Bannon, peraltro, una settimana fa, aveva previsto l’elezione del cardinale Prevost in un’intervista a l’anchorman britannico Piers Morgan. Nella circostanza Bannon aveva indicato Prevost come “dark horse”, precisando: “E’ un outsider spinto da quei poteri forti che il movimento Maga individua nei cosiddetti Deep State e Deep Church”.