Gaza, otto vittime per attacchi israeliani. Oggi entrati 90 camion di aiuti umanitari

Almeno otto persone sono morte in attacchi israeliani avvenuti questa notte nella Striscia di Gaza. Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha esortato Israele a mostrare “clemenza” nella guerra di Gaza, per poi ricordare che “è davvero sbagliato” trasformare la mancanza di cibo e di forniture mediche in armi”. Le Nazioni Unite hanno iniziato a consegnare aiuti con circa 90 camion che hanno attraversato la Striscia, la prima consegna dal 2 marzo, quando Israele ha imposto un blocco totale.

L’appello dell’Onu. Ieri sono gettate richieste importanti in una riunione che si è tenuta a New York presso la sede dell’Onu: una conferenza internazionale in calendario a metà giugno per promuovere gli sforzi globali verso una soluzione a due stati per il conflitto israelo-palestinese. Il presidente dell’Assemblea generale, Philemon Yang ha dichiarato: “Questo conflitto non può essere risolto con una guerra permanente, né con un’occupazione o un’annessione senza fine. Finirà solo quando israeliani e palestinesi potranno vivere fianco a fianco nei loro stati sovrani e indipendenti, in pace, sicurezza e dignità”. Il capo degli affari politici delle Nazioni Unite, Rosemary DiCarlo, parlando a nome del segretario generale António Guterres, ha sottolineato che la questione israelo-palestinese è al centro dell’instabilità regionale e mina le prospettive di sviluppo, compromette i diritti umani e alimenta un tragico ciclo di risentimento e violenza”.

Francia e Arabia Saudita, copresidenti della conferenza, hanno sottolineato la necessità di andare oltre la semplice riaffermazione dei principi e raggiungere risultati concreti sul campo. L’obiettivo, è stato sottolineato, non è solo porre fine alla guerra, ma anche a un conflitto che dura da quasi otto decenni. E’ stato inoltre stabilito che la conferenza affronti gli aspetti chiave della soluzione a due Stati e indichi le misure di sicurezza per israeliani e palestinesi, sulla sostenibilità economica di uno Stato palestinese e sull’azione umanitaria e sulla ricostruzione.