Israele-Iran: spiragli di pace a Ginevra. Ucciso chi armò Hamas per il massacro del 7 ottobre

L’incontro tra la delegazione europea e Teheran riaccende la speranza per dei negoziati sul conflitto in Medio Oriente. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, l’uomo incaricato dal regime degli ayatollah di portare avanti il dialogo, avverte: “un negoziato vero e proprio è possibile solo se Israele fermerà gli attacchi”. D’altro canto dichiara che “Teheran è disponibile a proseguire il dialogo con l’Ue”.

Il ministro lo ha detto dopo aver incontrato nella città svizzera i colleghi di Francia, Germania, Gran Bretagna e l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas. Da quanto emerso gli ayatollah sarebbero pronti a negoziare “limiti” ai programmi di arricchimento dell’uranio, ma le richieste dei leader europei toccano anche lo stop al sostegno militare di Teheran alla Russia e a gruppi terroristici come Hamas.

Gelo di Trump sui negoziati Ue. “È improbabile che gli europei possano essere d’aiuto nel porre fine alla guerra, difficile chiedere a Israele di fermare i raid sull’Iran mentre vince”, ha commentato il presidente americano, che ha annunciato la deadline di due settimane per decidere se intervenire o meno nel conflitto.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu da parte sua ha avvertito che Israele “eliminerà la minaccia del nucleare iraniano con o senza gli Usa”. Mentre gli attacchi contro l’Iran continuano Israele fa sapere che i suoi raid hanno ritardato la possibilità di Teheran di sviluppare un’arma nucleare “di almeno due o tre anni”. Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver ucciso Saeed Izadi, ossia il nuovo comandante dell’unità di droni del Corpo delle guardie rivoluzione islamiche dell’Iran, una settimana dopo aver eliminato il suo predecessore. Izadi avrebbe “finanziato e armato Hamas prima del massacro del 7 ottobre”. Ucciso anche il comandante dell’unità di trasferimento di armi della Forza Quds, Behanam Shahriari.

Endorsement di Putin all’Iran. In un’intervista a Sky News Arabia il n°1 del Cremlino ribadisce che l’Iran ha il diritto di sviluppare un programma nucleare civile e di utilizzare le tecnologie atomiche per scopi pacifici. In quest’ottica, la Russia è pronta a fornire a Teheran “l’assistenza e il supporto necessari allo sviluppo dell’energia nucleare pacifica, proprio come ha fatto negli anni precedenti”, ha sottolineato Putin che poi ha aggiunto: “L’Iran ha dichiarato ripetutamente di non cercare di sviluppare armi nucleari. E l’Aiea non ha prove o segnali che indichino lo sviluppo di armi nucleari” da parte di Teheran.

Intanto passo indietro della direttrice degli 007 Usa Tulsi Gabbard dopo le critiche di Trump. In un primo momento l’Intelligence Usa aveva sostenuto che non vi fossero prove concrete che l’Iran fosse sul punto di ottenere l’atomica. La dichiarazione ha però mandato su tutte le furie il tycoon e a stretto giro la Gabbard ha corretto il tiro: “L’America ha informazioni di intelligence che l’Iran è al punto di poter produrre un’arma nucleare entro poche settimane o mesi, se decide di finalizzare l’assemblaggio. Il presidente è stato chiaro che non può accadere, e sono d’accordo”.