Fino a ieri era la scuola Alighieri. Avviata la demolizione delle storiche “elementari del Centro”

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Chissà come descriverebbe con la sua penna, il sommo poeta Dante Alighieri, la distruzione di una scuola che porta il suo nome, osservandola in prima fila come tanti cittadini di Zané stanno facendo in questi giorni. Cittadini e soprattutto ex alunni del plesso delle primarie “Dante Alighieri”, per coloro che invece si fregiano degli anta nella carta d’identità forse è meglio definire le “elementari del Centro“, di via San Giuseppe.

Attenzione, però, che vagabondando ancor più a ritroso nel secolo scorso, sarebbe il caso di correggere pure l’indirizzo, visto che in origine per accedere con lo zaino o la cartella in spalla alle scuole del Centro si doveva passare per un cancello grande. Un portone di ferro, sito in via Ferrarin all’incrocio con via Mazzini, scomparso da tanto tempo. Un varco d’ingresso da “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate” di dantesca memoria per quegli alunni e quelle alunne di molteplici generazioni con voglia (pochina) di maneggiare libri di scuola, penne e quaderni. Oggi un pertugio più intimo, solo nella memoria dei più maturi, per riportare alla luce ricordi inestimabili e magari qualche pallonata calciata nel cortile utilizzandolo come ipotetica “porta”.

E’ iniziata infatti negli ultimi scorci di luglio la demolizione degli edifici dell’ex complesso scolastico, “casa” per migliaia di baby cittadini zanediensi nell’età della fanciullezza. Dagli Anni ’50 in cui edificata, con altri stralci in aggiunta fino a fine Anni ’70 in cui è avvenuto il completamento definitivo. La culla dell’educazione e della formazione per chi da bimbo o poco più ha vissuto a Zanè, per circa 70 anni, prima del passaggio di testimone sancito circa un anno fa. Tutto questo nell’ambito di un progetto ormai quasi al punto d’arrivo di rinnovo dell’edilizia scolastica del paese, con la nascita di un polo unico, la cittadella degli studi. Da citare in questo contesto la realizzazione (con via libera all’utilizzo da settembre 2024) del plesso unitario della nuova scuola primaria, in via dell’Istruzione, praticamente al confine tra “Centro” e “Campagne”. In attesa che “cadano” anche le mura delle ex scuole medie “Don Lorenzo Milani”, pronte a lasciar l’eredità alla nuova sede in fase avanzata di edificazione proprio a fianco.

Per quanto riguarda una delle due “vecchie” primarie, quella del Centro (l’altra era la “Giovanni XXIII di Ca’ Castelle), nell’ex area pubblica ora oggetto di riqualificazione urbana si è proceduto alla nuova destinazione, residenziale, dove sorgeranno cinque unità abitative private di pregio al posto della scuola “Alighieri”. Così come da contratto di permuta che ha permesso la realizzazione dell’istituto intitolato a Carla Liliana Martini. Tra l’altro, lo storico edificio delle elementari in abbattimento è stato anche sede dei seggi elettorali per decenni. In paese, a Zané, alla faccia del tema delle vacanze quasi non si parla d’altro: lo dimostrano immagini e clip video di amici e parenti postate sui social o nelle stories di Instagram, spesso accompagnate da testi brevi contenenti dichiarazioni nostalgiche e ricordi personalissimi di ben oltre la gioventù.

A sorprendere, semmai, è la processione di persone del posto che si fermano a scrutare con attenzione l’interno del cantiere, chi per qualche istante ma anche chi rimane immobile per decine di minuti incurante della polvere sollevata, pensieroso. Anche intere famiglie, con mamme e papà a narrare ai figli magari di eroici lanci di gessetti sulla lavagna, di voti come “bravo o bravissimo” che oggi paiono impensabili o perfino di conquiste amorose tra i bianchi di scuola dai 6 ai 10 anni, quelle indimenticabili davvero. Oppure, ancora, ed è il caso di chi scrive, di memorabili quanto incoscienti fughe dalla classe gabbando maestri e bidelli in sorveglianza. Tanti ex bambini, che con un pizzico di malinconia si appostano ai margini delle transenne del cantiere di lavori, aguzzando gli occhio o calzando gli occhiali per la miopia, osservando operai e macchinari intenti a radere al suolo ben più di pareti, scale e pavimenti per chi in questo luogo e cresciuto.

Foto dal lato di via San Giuseppe, area d’ingresso negli ultimi decenni

La demolizione effettiva è iniziata martedì di questa settimana e sarà conclusa nei prossimi caldi giorni di agosto. Ed è facile pensare che l’andirivieni di zanediensi di ieri e di oggi, compresi i bambini nati tra il 2014 e il 2017 che hanno messo piede sia nella vecchia che nella nuova unificata scuola, continuerà per tutto il week end. Non solo ex scolari, a ben vedere, ma anche insegnanti o ausiliari che in quelle aule e locali hanno lavorato: meglio dire maestri e bidelli, allora, secondo la terminologia magari desueta ma in linea con il tono nostalgico qui voluto, anche loro con altrettanti vividi ricordi da spolverare dalle macerie.

Cumuli di macerie dopo l’abbattimento del primo stralcio dell’edificio che ospitava le aule

Se ne vedono a decine, di persone, soprattutto nel tardo pomeriggio, osservare il braccio meccanico del demolitore e le aule scolastiche venire giù tra tegole, mattoni e calcinacci. Per tanti tra questi, un tuffo al cuore. Per altri, l’occasione di ricordare qualche aneddoto rimasto celato nella memoria di bambino/a per chissà quanti anni. Per chi “viene da fuori”, magari, un meno romantico “spettacolo” da osservare come segno dei tempi che cambiano e della modernità. Comunque uno spunto di riflessione. Per tutti.

Dopo l’arrivo del giorno dell’ultima campanella della scuola “Dante Alighieri” nel mese di giugno del 2024, quello dello sradicamento dei grandi alberi del cortile poi, un anno dopo o poco più al 30 di luglio 2025 si è udito il primo tonfo di materiale cadere sul suolo dove alla ricreazione si rincorrevano i bambini delle elementari. Tre rintocchi, volendo simbolici, di un’epoca “passata in giudicato” e che lascia il posto sul piano pratico a quello che verrà. Per chi è arrivato tardi per una sorta di ultimo nostalgico saluto oppure semplicemente si ritrova con un memoria un po’ corta, ci si può ancora arrangiare, ma in fretta: conviene sbrigarsi a buttare l’occhio (digitale) sulle mappe virtuali del web prima di un aggiornamento anche qui inesorabile, su Google Maps o dove si preferisce,

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