Contro la mancanza di neve il Nevegal si reinventa con la pista da sci sintetica

E’ lunga 300 metri, larga 25 e consentirà agli appassionati di sciare 365 giorni all’anno. E’ la nuova pista sintetica del Nevegal, un’innovazione situata presso il Campo Scuola e entrata ufficialmente in funzione venerdì scorso, 31 ottobre, quando è stata aperta per la prima volta agli Sci club. Una svolta storica per una montagna bellunese di non grandi altitudini, che mira a destagionalizzare le presenze e ad usarel e piste in plastica per aggirare la mancanza di neve, dato che lo zero termico si sta spostando sempre più in alto.

Un progetto da 430 mila euro, finanziato dal Mit
Si tratta di una delle piste in plastica più lunghe d’Italia e d’Europa e fa parte del progetto “We Love Nevegal”, finanziato dal Ministero del Turismo con oltre 1,1 milioni di euro, di cui circa 433 mila destinati proprio alla realizzazione del manto sintetico.

A realizzarla è stato il gestore, Dolomiti Skyline Nevegal, che sul sito sottolinea come sia stata “progettata e realizzata con materiali di ultima generazione per garantire un’esperienza di scivolamento fluida e naturale, offrendo un grip ottimale e un’ottima risposta tecnica che consente di sciare, allenarsi o imparare in totale sicurezza, anche nei mesi senza neve”.
L’obiettivo è farla utilizzare da sci club, scuole sci e gruppi sportivi per l’allenamento pre-stagionale, ma anche da chi vuole provare l’emozione dello sci in qualunque periodo dell’anno.

I materiali e le caratteristiche tecniche
I lavori sono stati affidati alla New Snow Srl di Pordenone che progetta piste sintetiche non solo in montagna ma anche nelle città o in qualsiasi altro impianto sportivo, realizzando rampe con struttura in metallo o utilizzando terra. Nel sito aziendale si spiega che si tratta di una “innovativa”, messa a punto “dopo un importante processo di ricerca e sviluppo, teso ad ottenere le massime performance in termini di scorrevolezza, con l’impiego di materiali avanzati e sofisticati”. L’obiettivo è “replicare il più possibile il gesto tecnico dello sciare sulla neve, consentendo la deformazione dell’attrezzo per favorire l’aggancio in curva e la conduzione”. Il tappeto consente anche di seguire l’ondulazione del terreno e di compensare le dilatazioni dovute agli sbalzi termici. La materia prima, sostiene la New Snow è “100% riciclabile e 100% ecocompatibile, in quanto i polimeri di cui è composto il mix sono certificati secondo le più stringenti norme europee, con nessun rilascio nell’ambiente e nessun impiego di acqua”. Plastica, quindi, par di capire, non compostabile e non biodegradabile ma riciclabile a fine vita.

Completato in tempi record, l’impianto sta suscitando grande curiosità ma non mancano scetticismo e critiche di parte di chi teme che la montagna perda la sua autenticità. Un impianto, dicono infatti i critici, che potrebbe disperdere microplastiche nel terreno e che riflette un trend: quello di sostituire in montagna le esperienze naturali con proposte artificiali.

Il Nevegal: un territorio in cerca di rilancio
L’altopiano del Nevegal si estende sulle prealpi Bellunesi, rivolgendosi verso nord alle Dolomiti e a Belluno e a est verso il lago di Santa Croce. Come l’altopiano dei Sette Comuni nel vicentino, raggiunge altitudini modeste (attorno ai mille metri sul livello del mare) ed è delimitato da alcune cime che sono, nell’ordine, il monte Pascolet (1278 metri), il monte Faverghera (1611 metri) il col Toront (1675 metri) e il col Visentin (1763 metri). Soffre quindi particolarmente la mancanza di neve degli ultimi anni a basse altitudini, provocata dal riscaldamento globale e dall’innalzamento dello zero termico.

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