I disegni dei bambini per i magazzini Munari distrutti dal fuoco. Almeno 5 milioni di danni

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Filippo ha disegnato i due piani del negozio con i giocattoli e ci ha colorato i cuoricini intorno. Dylan ha ritratto Babbo Natale e ha scritto “E’ resistito tanto, io sono triste e spero che Munari riaprirà”. Tommaso invece ha colorato il negozio con i trattori giocattolo e la scritta “Forza Munari”, mentre un altro bimbo ha disegnato il punto vendita contornato da palloncini a forma di cuore e le parole colorate “Vi siamo vicini”.Arturo invece ha disegnato il logo dentro a un cuore con un’implorazione: “Per favore costruitelo”.

Sono i disegni dei bambini sul cancello dei Magazzini Munari a Thiene, devastati venerdì scorso da un feroce incendio. Altri disegni pieni di cuori sono stati incollati sulle pareti in legno che coprono le vetrate andate in frantumi e tutti sono segno di come quello che è accaduto abbia colpito non solo gli adulti, ma soprattutto i più piccoli e di come la solidarietà attorno allo store a alle famiglie Munari.

“I bambini ci stanno riempiendo il cuore. Sono gesti che ci hanno toccato profondamente e di cui siamo grati. Sentiamo tutto l’affetto delle persone, l’impegno messo negli anni per soddisfare la clientela e dare qualcosa in più alle persone ci sta tornandi indietro. Noi siamo solo un terminale di 150 anni di storia” spiega Giuliano Munari, contitolare del negozio col cugino Remigio. In fronte ha ancora il cerotto che copre una piccola ustione, riportata nei primi istanti in cui tentava con un estintore di spegnere le fiamme, partite all’esterno, nella zona di carico e scarico da una batteria al litio esplosa dentro uno scatolone.

Stabilita la natura non dolosa delle fiamme, questo è il momento delle verifiche e della burocrazia, della conta dei danni e dei contatti con fornitori, banche e assicurazione. E prima ancora delle azioni per assicurare un’entrata ai 18 collaboratori rimasti senza lavoro. “Loro sono la nostra priorità massima in questo momento. I dipendenti sono la nostra risorsa e ci siamo già attivati per far loro ottenere la cassa integrazione. Ripartire? Ci speriamo, ma in questo momento ci son tante incognite che devono trovare il tempo per risolversi”, spiega.

I danni, d’altronde, sono molto ingenti: “Pensiamo non meno di cinque milioni di euro, anche perchè oltre ad aver perso tutta la merce in casalinghi e giocattoli, dobbiamo ancora capire se e cosa è salvabile del capannone. Ce lo diranno i tecnici. L’edificio era nuovo: eravamo qui da soli nove anni – aggiunge -. In questo momento l’obiettivo è capire come procedere, poi penseremo a ripartire, siamo nel mercato da sempre, abbiamo tutta la solidarietà delle aziende nazionali e internazionali, ma se la merce non c’è, è difficile pensare di ripartire a breve”.