Pfas, è scontro in Provincia fra maggioranza e minoranza. Le opposizioni: “Nardin reticente”

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E’ polemica in sede di Consiglio Provinciale di Vicenza fra amministratori di maggioranza e di opposizione sul rischio di inquinamento da Pfas nelle acque superficiali e di falda.

I rappresentanti di minoranza di Vicenza in Comune (che ha finito col raggruppare solo consiglieri di area progressista: Carlo Gecchelin, Marco Guzzonato, Mattia Pilan, Enrico Storti, Diego Zaffari e Massimo Zulian)  il 3 novembre avevano richiesto una serie di chiarimenti al Presidente della Provincia Andrea Nardin. Al centro dell’interrogazione urgente, i rischi di un nuovo danno ambientale da Pfas nella Provincia di Vicenza e quindi la richiesta di convocazione urgente del Consiglio Provinciale. Passati dieci giorni, dicono i sei consiglieri provinciali, da Nardin zero riscontri alla richiesta, ma invece l’annuncio della convocazione di un tavolo urgente con i sindaci interessati sullo stesso tema.

“Il carattere d’urgenza – avevano spiegato i consiglieri di minoranza – è previsto dal regolamento del Consiglio Provinciale, e ritenevamo che lo stesso fosse più che opportunamente motivato dalla gravità della situazione, che ha visto la Procura di Vicenza attivarsi e, soprattutto, sta preoccupando fortemente la cittadinanza vicentina e molti Comuni per il rischio che si ripetano irreversibili danni ambientali, simili a quelli vissuti nella storia recente dai nostri territori con la ex fabbrica Miteni. Oggi a distanza di dieci giorni dalla nostra richiesta, mentre il Presidente Nardin convoca tavoli urgenti con i Comuni interessati sullo stesso tema, nessuna risposta ufficiale ci è pervenuta e tantomeno è stato convocato il Consiglio Provinciale con la urgenza richiesta, lasciando quindi senza risposte le domande dei sottoscritti consiglieri provinciali, interpreti delle preoccupazioni di migliaia di cittadini vicentini”.

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In particolare, l’interrogazione di inizio novembre  poneva al Presidente della Provincia di Vicenza alcune dettagliate domande. La prima era se Nardin fosse stato messo a conoscenza dagli uffici provinciali della problematica legata alla presenza di Pfas nel cantiere della Spv prima del 21 maggio di quest’anno, ed eventualmente quali iniziative di sua competenza avesse intrapreso. In secondo luogo, i consiglieri volevano sapere come Presidente e l’ente provinciale si fossero mossi dal 21 maggio scorso, data della
comunicazione di Arpav, fino ad oggi per contribuire a tutelare e difendere l’ambiente e la
salute della cittadinanza di fronte al potenziale e concreto rischio manifestato. La terza richiesta riguardava i chiarimenti sul fatto che, allo stato attuale, la Provincia di Vicenza fosse in grado di assicurare che i tre milioni di metri cubi di materiale potenzialmente caratterizzati dalla presenza di Pfba dislocati in una serie di cave e impianti del vicentino fossero stati e siano gestiti “con il massimo della cautela possibile, in sicurezza secondo la normativa, evitando cioè che si crei percolazione e quindi una potenziale minaccia all’acqua delle falde acquifere, in virtù del fatto che molti dei 21 siti citati nei documenti del tavolo regionale si trovano in zona di ricarica della falda”.

Ancora, i consiglieri volevano che Nardin comunicasse ufficialmente al Consiglio Provinciale quali fossero i 21 siti in questione, ed in particolare se questi corrispondano o meno alla lista di cave o discariche pubblicate sul Bollettino della Regione Veneto numero 102 del 23 agosto 2022. Inoltre, si domandava quali fossero le iniziative urgenti che la Provincia, assieme agli altri enti citati, ha introdotto, a partire da quando sono noti i fatti in questione, per limitare i rischi che il nostro territorio riviva una contaminazione ambientale da Pfas e, infine, di relazionare il Consiglio Provinciale sullo stato della procedura di bonifica del sito dell’ex Miteni di Trissino. “Critichiamo quindi con forza il comportamento reticente della Presidenza della Provincia di Vicenza e ribadiamo la richiesta di convocazione urgente del Consiglio Provinciale affinchè vengano date risposte chiare ed esauriente alle legittime preoccupazioni dei cittadini”.

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