Regionali: Zaia decisivo per la Lega, FdI sotto le aspettative e Luisetto la più votata dopo il “doge”

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Le elezioni regionali in Veneto hanno rimescolato le carte sul tavolo della politica. Ha vinto la Lega e con lei la coalizione di governo, questo non è in discussione, ma i numeri registrati nei seggi hanno delineato un cambio di rotta e di visione da parte degli elettori che non può più essere ignorato. Primo tra tutto un astensionismo da record.

Innanzitutto va considerato che per i veneti, orgogliosi e desiderosi di maggiore autonomia, le elezioni regionali sono le elezioni più importanti. Con la Sanità gestita direttamente da Venezia e i sogni di autonomia messi nero su bianco con il referendum del 2017, quella per la scelta del presidente della Regione è di fatto la chiamata alle urne che avrebbe dovuto fare maggiore presa sugli elettori. Alle urne invece in Veneto ci sono andati solo il 44% degli elettori, il 45,10 % in provincia di Vicenza e con percentuale diversa nei vari comuni del vicentino. Si va infatti dal 55% di Nogarole e Monteviale ad una media del 44% nel territorio, con picco negativi a Posina che si attesta al 18%.

Manuela Lanzarin (Lega) al voto

Nei comuni del vicentino a contribuire al crollo dell’affluenza il circa 10% di cittadini Aire (residenti all’estero ma iscritti all’anagrafe locale e quindi iscritti alle liste elettorali). Soprattutto brasiliani e argentini che hanno la cittadinanza italiana ma che con l’Italia hanno pochi legami, se non nulli. Ma a farla da padrone è l’astensionismo dei residenti che hanno semplicemente deciso di non andare a votare.

Il tanto atteso boom di Fratelli d’Italia non c’è stato e la decisione di Luca Zaia di mettersi in lista ha di fatto trascinato la Lega verso la vittoria, forte delle 203.054 preferenze raccolte. In provincia di Vicenza l’ex presidente ne ha incassate 44.252, ben davanti agli altri candidati, di qualsiasi partito, confermandosi una garanzia per quei sostenitori della Lega moderata che poco ha a che spartire con il generale Vannacci e l’impronta di Matteo Salvini. Non è dato sapere cosa sarebbe successo se Luca Zaia si fosse fatto da parte, visto che la seconda persona più votata dopo di lui è Chiara Luisetto, del Pd, che ha preso ben 5.000 voti più di Manuela Lanzarin, assessore leghista uscente alla Sanità.

La gioia di Chiara Luisetto, Partito Democratico, la più votata dopo Zaia

Se non ci saranno riconteggi, nel Vicentino per la Lega a Venezia sono stati eletti l’uscente Marco Zecchinato (5.240 preferenze), Alessia Bevilacqua sindaca di Arzignano (8.425 voti), oltre appunto a Manuela Lanzarin (10.025 voti). Dalle regionali venete Fratelli d’Italia esce vittorioso perché in coalizione con la Lega, ma sconfitto rispetto alle aspettative. In molti, aspettandosi il boom, erano saliti sul carro “del vincitore”, convinti che a Venezia ci sarebbero stati numerosi seggi da spartire. Non è stato così. In provincia di Vicenza l’unico a passare è Francesco Rucco (9.318 preferenze), ex sindaco di Vicenza non riconfermato alle scorse amministrative. Fuori dai giochi fin dai primi scrutini il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin.

Forza Italia manda a Venezia Jacopo Maltauro (4.824 voti), che se l’è giocata fino alla fine con il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern (4.082), che si è visto soffiare il seggio dall’ex leghista per circa 700 voti. In netta crescita il Pd in provincia di Vicenza che dall’11,1% passa al 14,6% dei consensi. Il Partito Democratico berico vicentino manda in Consiglio Chiara Luisetto, con 15.044 preferenze la più votata nel vicentino dopo Luca Zaia. Con lei a Venezia andrà Antonio Marco Dalla Pozza (3.775), che si è messo dietro, per soli 7 voti Luca Cislaghi. Per Alleanza Verdi Sinistra boom di Carlo Cunegato, che con ben 9.317 voti ha incassato il triplo delle preferenze del collega di partito uscente Masolo e superato le aspettative più rosee. Infine, per Resistere Veneto (lista Szumski) approda in riva al Canal Grande Davide Lovat (2.372 voti).

La delusione di Joe Formaggio, fuori dai giochi dentro a Fratelli d’Italia

I grandi esclusi
Non è rinnovato il seggio a Venezia per alcuni leghisti e Fratelli “eccellenti”. Il rimescolamento delle carte ha lasciato fuori Roberto Ciambetti, ex presidente del Consiglio Regionale e figura di riferimento per il Carroccio veneto. Esclusa anche Milena Cecchetto, che negli ultimi tempi a detta di molti sostenitori si era fatta fotografare vicina a Roberto Vannacci. In casa Fratelli d’Italia escluso il leader dei cacciatori Sergio Berlato (che potrebbe entrare in Consiglio nel caso in cui a Francesco Rucco venisse dato un assessorato) e il consigliere uscente Joe Formaggio, unico ad avere candidamente ammesso la sconfitta con un post che ritrae una elegante bandiera bianca.

Gli eletti in tutto il Veneto
Quanto alle forze di maggioranza, la Lega per Stefani Presidente esprime 19 eletti. Nella provincia di Padova: Roberto Marcato, Eleonora Mosco e Giorgia Bedin; nella provincia di Rovigo Cristiano Corazzari; nella provincia di Treviso Luca Zaia, Sonia Brescacin, Paola Roma e Riccardo Barbisan; nella provincia di Venezia Rosanna Conte, Andrea Tomaello, Francesco Calzavara e Roberta Vianello; nella provincia di Verona Elisa De Berti, Matteo Pressi, Stefano Valdegamberi e Filippo Rigo; nella provincia di Vicenza Manuela Lanzarin, Alessia Bevilacqua e Marco Zecchinato.

Fratelli d’Italia esprime 9 eletti. Nella provincia di Belluno Dario Bond; nella provincia di Padova Filippo Giacinti; nella provincia di Rovigo Valeria Mantovan; nella provincia di Treviso Claudio Borgia; nella provincia di Venezia Lucas Pavanetto e Laura Besio; nella provincia di Verona Diego Ruzza e Anna Leso; nella provincia di Vicenza Francesco Rucco. Forza Italia esprime 3 eletti. Nella provincia di Padova Elisa Venturini; nella provincia di Verona Flavio Tosi; nella provincia di Vicenza Jacopo Maltauro. La Liga Veneta Repubblica esprime 1 eletto: Alessio Morosin, nella provincia di Padova. 1 eletto anche per l’Udc: Eric Pasqualon, nella provincia di Padova.

Sul fronte delle forze di minoranza, il Partito Democratico esprime 9 eletti. Nella provincia di Belluno Alessandro Del Bianco; nella provincia di Padova Andrea Micalizzi; nella provincia di Treviso Paolo Galeano; nella provincia di Venezia Monica Sambo e Jonatan Montanariello; nella provincia di Verona Gianpaolo Trevisi e Annamaria Bigon; nella provincia di Vicenza Chiara Luisetto e Antonio Marco Dalla Pozza. Alleanza Verdi e Sinistra esprime 2 eletti: nella provincia di Padova Elena Ostanel e nella provincia di Vicenza Carlo Cunegato. Le Civiche Venete per Manildo Presidente, in provincia di Treviso, eleggono Rossella Cendron. Il Movimento 5 Stelle, nella provincia di Venezia, elegge Flavio Baldan. Uniti per Manildo Presidente, in provincia di Treviso, elegge Nicolò Maria Rocco. Szumski Resistere Veneto esprime 2 eletti: nella provincia di Treviso, Riccardo Szumski; nella provincia di Vicenza, Davide Lovat.
In totale, il nuovo Consiglio regionale sarà composto di 18 donne e di 31 uomini. 12 sono stati i rieletti e 31 i neoeletti, mentre gli assessori rieletti sono 6.

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