Sicurezza. Ronde e antifascisti, la città teme lo scontro. Marigo: “Esibizioni inutili”

La sicurezza torna al centro del dibattito pubblico e lo fa col rischio di una vera e propria escalation, oltre la dialettica più vivace. Giovedì 27 novembre il cuore di Schio sarà attraversato da due manifestazioni contrapposte: da un lato la “Passeggiata per la Sicurezza” annunciata da Forza Nuova, dall’altro la contro-mobilitazione del Centro Sociale Arcadia. Sullo sfondo, la voce del Comune che invita a non trasformare Schio in un palcoscenico di scontro ideologico.
Tutto è partito dall’iniziativa annunciata da Forza Nuova nei giorni scorsi. Il movimento di estrema destra ha convocato militanti e cittadini in Piazza Almerico da Schio alle ore 21 per una “Passeggiata per la Sicurezza”. Un’attivismo scaturito dalle denunce di alcuni commercianti che lamentano degrado, spaccio e risse nel centro storico, con la percezione di un calo di sicurezza dopo il tramonto: “Cammineremo insieme, riprendendoci le strade quartiere per quartiere – dichiarano i referenti di Forza Nuova, Massimo Lananna e Luca Leardini – tolleranza zero verso chi porta degrado e insicurezza. Serve solo orgoglio italiano”.
Parole che hanno subito allertato il Centro Sociale Autogestito Arcadia, a stretto giro determinato nel confermare una presenza in piazza al grido di “Schio è antifascista”. In un comunicato, il collettivo definisce senza giri di parole Forza Nuova “un gruppo neofascista fondato da esponenti legati a Terza Posizione e ai NAR” e accusa il movimento di voler “spettacolarizzare” la cronaca locale per alimentare paure xenofobe. Secondo Arcadia, i dati reali mostrano che “il numero di reati per spaccio, furto o microcrimine a Schio e in provincia non ha subito nessuna sostanziale variazione”. La percezione di insicurezza – sostengono – sarebbe frutto di una narrazione politica che “gonfia anche la più piccola scaramuccia mentre gioisce per arresti e deportazioni”. Per il centro sociale, le strade vuote la sera, sarebbero legate piuttosto alla mancanza di offerta culturale e al costo della vita.
Preoccupazione invece da Palazzo Garbin, con la sindaca Cristina Marigo a diffondere una nota ufficiale in cui prende le distanze da entrambe le mobilitazioni: “Stiamo assistendo all’ennesimo tentativo di trasformare Schio in un terreno di scontro politico. Né gli uni né gli altri stanno mettendo al centro la città: la usano come palcoscenico per riaffermare identità contrapposte”. Marigo richiama alla serietà del tema sicurezza, che “va affrontato con strumenti e responsabilità istituzionale, non con slogan o esibizioni propagandistiche”. Ricorda che la sicurezza pubblica è competenza dello Stato e che il Comune può intervenire solo con politiche di prevenzione e collaborazione. L’amministrazione, ha aggiunto, continuerà il confronto con Carabinieri e Polizia locale e presenterà a dicembre un aggiornamento del regolamento di Polizia con l’introduzione del Daspo urbano.
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