Famiglia nel bosco, i bambini restano in struttura. La Corte d’appello rigetta in ricorso

Nei giorni scorsi gli avvocati, Marco Femminella e Danila Solinas, hanno consegnato al collegio della Corte d’Appello Civile dell’Aquila, memorie e documenti utili a certificare il cambio di atteggiamento da parte della famiglia che, ad oggi, sarebbe non solo pronta ad adeguare la casa di Palmoli, ma anche a consentire ai figli di frequentare la scuola e a completare il percorso vaccinale. Questo procedimento giudiziario si incrocia con quello sub judice del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila relativo all’udienza di comparizione delle parti dello scorso 4 dicembre: anche in quella circostanza i giudici si erano riservati la decisione. Secondo la tutrice Maria Luisa Palladino, infatti, i minori “non sanno leggere, stanno imparando ora l’alfabeto” e la più grande, di otto anni, “sa scrivere il suo nome sotto dettatura”. Un giudizio che, di fatto, smentisce quanto affermato da una scuola di Brescia che aveva certificato il loro grado di istruzione.
I lagali Marco Femminella e Danila Solinas sottolineano: “La lettura della sentenza dice esattamente quello che già ci aspettavamo e che poi sarebbe capitato. La Corte d’appello doveva semplicemente limitarsi a dire se al tempo, quando era stata emessa l’ordinanza, c’erano i presupposti perché potesse farlo oppure no, se vi erano i presupposti formali per l’applicazione di questa ordinanza. La Corte d’Appello, così come fa nel 70 percento dei casi, ha detto che effettivamente c’erano questi presupposti. Ovvero, non hanno ravvisato delle lacune macroscopiche tali da determinare il rigetto”. “Pur tuttavia, sempre nel corpo della sentenza si dice che sono stati tali e tanti i progressi e comunque la soluzione alle problematiche predisposte dai coniugi, dai genitori, tali da avere una sufficiente probabilità di essere valutata in modo positivo dal tribunale”, ha concluso Solinas, ribadendo il suo convincimento che la Corte abbia riconosciuto i passi in avanti dei genitori per riavere i loro figli. “Sarà il tribunale per i minorenni a decidere e a valutarli nella giusta misura”. C’è quindi da parte dei coniugi una speranza di far tornare i figli: “Non è necessario che ci sia una udienza, il Tribunale potrebbe decidere in qualsiasi momento”.