Accoltellamento in stazione, torna Forza Nuova: “Passeggiate pro sicurezza come a Schio”

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L’ennesimo episodio di violenza davanti alla stazione di Vicenza, con un trentenne ferito a coltellate, ha riportato al centro del dibattito cittadino il tema della sicurezza e del degrado urbano. La notizia, che risale a pochi giorni fa, ha nuovamente scosso l’opinione pubblica e ha spinto Forza Nuova a reagire immediatamente con una passeggiata nel cuore della città.

Un’iniziativa che richiama quella già avvenuta a Schio – pur senza annunci preventivi – quando una trentina di attivisti si erano mossi per le vie del centro scatenando la reazione e gli scontri fra i centri sociali e le forze dell’ordine impegnate a dividere le due piazze: “La nostra reazione è stata immediata e determinata, così come quella dei cittadini – ha dichiarato Massimo Lananna, referente di FN Vicenza, sottolineando come la presenza fisica nelle strade sia la risposta più concreta alla paura diffusa. Luca Leardini, dirigente di FN Veneto, ha ribadito: “La sicurezza non si dichiara, si costruisce. Quartiere dopo quartiere continueremo a camminare accanto alle persone, liberando le zone di degrado con la presenza attiva della comunità”.

La passeggiata di Vicenza, come quella di Schio, è stata presentata come un gesto simbolico ma anche pratico: un modo per riappropriarsi degli spazi e costringere le istituzioni a intervenire. Secondo gli organizzatori, dove queste iniziative infatti si ripetono la gente torna a vivere le piazze e le strade, riscoprendo il senso di comunità e accrescendo la fiducia reciproca. Forza Nuova lega strettamente il tema della sicurezza alla questione migratoria, sostenendo che l’immigrazione, regolare e non, sia la causa principale del degrado e dell’insicurezza, e ribadendo la richiesta di un blocco totale: “Da almeno vent’anni il nostro movimento chiede il blocco dell’immigrazione – insistono i due attivisti – ed ecco perché continueremo a mobilitarsi con l’immediato e concreto supporto ai cittadini per arginare una bomba ad orologeria sociale che purtroppo è già scoppiata”.

La rivendicazione di un ruolo di “sentinella” nelle strade, mentre resta aperto il dibattito su come le istituzioni debbano rispondere a episodi di violenza e al senso diffuso di insicurezza e se queste iniziative siano – come qualcuno dentro e fuori la politica asserisce – più provocazione che sostanza.

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