Addio a Donato Bonuzzi, “penna” dello sport. Oggi le esequie a Villaggio Giardino

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Arzignano saluta oggi con tristezza Donato Bonuzzi, “penna” del calcio che oltre allo sport si appassionava di musica e di politica, da fervente sostenitore della Lega. Si è spento nei giorni scorso nella sua città, e oggi pomeriggio alle 14.30 si celebrano le esequie a Villaggio Giardino, nella chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Da tempo era affetto da un male subdolo, che lo ha strappato all’amore della moglie Cristina, delle figlie Clarissa e Ginevra, e dei genitori che perdono il loro unico figlio.

A cavallo tra gli anni ’90 e il nuovo secolo si era distinto in ambito locale come giornalista sportivo, seguendo in particolare calcio e futsal nella sua Arzignano. Da corrispondente del Giornale di Vicenza aveva raccontato le avventure della Poletto, negli anni in cui dalla serie D tentava di salire al calcio professionistico, impresa riuscita un anno e mezzo fa con un (per ora) toccata e fuga in Lega Pro, di cui sicuramente Donato, da tifoso viscerale, si era rallegrato.

La notizia della sua prematura scomparsa ha suscitato cordoglio nella vallata del Chiampo e tra i tanti amici provenienti anche dal mondo della musica, altra sua forte passione, in particolare la radio. A lungo aveva collaborato infatti con radio locali vicentine, tra cui Radio Stella, nei ritagli di tempo extra, affiancati alla principale occupazione dei giorni lavorativi in aziende dell’Ovest Vicentino, in passato anche alla Gemata di Trissino.

“Vai al tuo appuntamento di luce senza dolore se non per noi che lenti guadiamo il mistero da te scavato in un balzo”. Con questo verso della poetessa americana Emily Dickinson la famiglia ha voluto esprimere il proprio messaggio di addio nell’annuncio affisso nelle bacheche della città. “Ciao Donato, sei stato davvero un grande! Una grande perdita” scrive Davide Poletto, ai tempi presidente dell’Arzignano Calcio; “grazie Donato per il tempo e i pensieri che mi hai regalato – scrive Fabio Nicolè, allenatore – se sono cresciuto come uomo e come mister lo devo anche a te”.