In giro in auto con 16 flaconi di metadone. Denunciato 30enne anche grazie ai cittadini

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La presenza massiccia di un giovane pusher in alcuni luoghi frequentati da consumatori noti di stupefacenti non era passata inosservata, tanto che alcune segnalazioni erano già giunte in precedenza ai carabinieri, da parte di solerti cittadini. Gente comune che, stanca di sottostare al degrado, ha scelto il senso civico anzichè la pratica diffusa del “voltarsi” dall’altra parte e far finta di nulla, condotta che invece e colpevolmente contribuisce alla diffusione della criminalità e, in questo caso, dello spaccio di sostanze pericolose e vietate.

A finire sotto la lente investigativa delle forze dell’ordine grazie all’alleanza tra le stesse e alcuni cittadini è stato un giovane uomo di 30 anni, residente ad Arzignano e trovato in possesso di 16 flaconi di metadone, già preparati e pronti per lo smercio. Oltre al liquido narcotico utilizzato dai tossicodipendenti acuti è stata sequestrata anche una dose di eroina da meno di un grammo.

L’azione dei carabinieri della tenenza di Montecchio Maggiore si è concretizzata dopo alcune settimane di approfondimenti e pedinamenti sul nominativo segnalato. Dopo aver raccolto elementi a sufficienza per intervenite, il 30enne – è nato nel 1991 all’estero ma si tratta a tutti gli effetti di cittadino italiano – è stato avvicinato ieri mattina a Creazzo. Si stava aggirando in paese con fare sospetto nei dintorni di via Ponte Storto, tenuto d’occhio dai carabinieri e probabilmente in attesa di qualcuno, un possibile acquirente del metadone che aveva accuratamente nascosto nella sua auto.

Una volta trovatosi non senza sorpresa di fronte agli uomini dell’Arma, ad I.S.A. – fornite le sole iniziali dell’uomo di Arzignano -, il sospettato non ha opposto residenza, consentendo con fare rassegnato alla perquisizione personale e della vettura. Oltre ai 16 flaconi presi in consegna dall’equipaggio e all’eroina, sono stati trattenuti anche un taglierino e un rotolo di carta d’alluminio utilizzati per il confezionamento delle dosi da cedere. La “flagranza” di reato non è stata ritenuta sufficiente per determinare l’arresto e la traduzione in carcere del 30enne, denunciato a piede libero in attesa del pronunciamento dei giudici di Vicenza.

L’operazione è stata portata a termine giovedì mattina dai carabinieri della tenenza di Montecchio Maggiore