Casa di riposo “San Giovanni Battista”, levata di scudi contro la privatizzazione dei servizi

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Montebello

Da una parte l’amministrazione della casa di riposo “San Giovanni Battista” di Montebello, che cercano soluzioni per agevolare la gestione dell’istituto, dall’altra i sindacati Cgil e Uil che protestano per la prospettiva ormai certa dell’esternalizzazione e privatizzazione dei servizi. Di recente proprio nella cittadina dell’Ovest Vicentino si è tenuto un incontro alla presenza dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, in cui è stata confermato l’affidamento dei servizi di gestione sociosanitaria e di sanificazione degli ambienti interni della struttura che può ospitare 110 anziani.

E’ andata nel peggiore dei modi, ma purtroppo questo non ci stupisce”, questo è il primo commento contenuto in una nota firmata dalle due sigle Fp (Cgil) e Flp (Uil).

“Come se non bastasse – continua la nota diffusa alla stampa -, la casa di riposo si riserva di estendere l’esternalizzazione anche al servizio infermieristico notturno per i restanti 65 posti letto e del servizio educativo attualmente ancora in gestione diretta dell’ente e non è difficile prevedere che anche questa sarà solo questione di tempo”. Tra le motivazioni che hanno portato alle scelte rientrano la difficoltà nella gestione del personale, dovuta all’elevato numero di dipendenti part-time, e le plurime assenze dal lavoro dovute a malattie e congedi parentali. Giustificazione che non vanno giù ai portavoce dei lavoratori, Andrea Mantiero, Rosanna Marostegan e Daniele Girardi, firmatari del comunicato stampa.

Siamo francamente allibiti. Questo vuol dire che i lavoratori di cooperativa si possono ammalarsi o usufruire di congedi previsti dallo Stato? E’ questo il modo di fidelizzare il personale, in un periodo in cui la carenza di operatori addetti all’assistenza sta mettendo in seria difficoltà molte strutture residenziali per anziani? Facciamo presente infatti che buona parte degli operatori rimasti se ne sono andati, di fronte al rischio di veder peggiorate le loro condizioni contrattuali passando alle dipendenze di cooperative. Veramente si pensa di risolvere i problemi privatizzando i servizi, cioè pagando meno il personale? Oppure siamo di fronte all’ennesima dimostrazione della volontà di scaricare su lavoratrici e lavoratori difficoltà organizzative o di bilancio?”.