La festa di compleanno, poi la corsa e il botto: ecco chi erano i tre ventenni morti sulla rotatoria


Sebbene alla guida della Peugeot 207 che si è schiantata sulla rotatoria di Asiago vi fosse uno dei tre ragazzi deceduti nell’impatto, Nicola Xausa (vent’anni, di Conco), il procuratore aggiunto di Vicenza, Giorgio Falcone, non avrà alternative ad aprire un fasciolo a suo nome per omicidio stradale plurimo, salvo poi chiuderlo subito per decesso dell’indagato.
Sono questi i fatti che emergono dalle indagini dei carabinieri all’indomani della tragedia costata la vita a tre giovanissimi: oltre che a Xausa, ventenne da pochi giorni, anche al coetaneo e concittadino Pietro Pisapia e al 19enne di Creazzo Riccardo Gemo. All’ospedale di Bassano sono ancora ricoverati (in terapia intensivama non in pericolo di vita) il bellunese Mirko Bez (in terapia semintensiva ma non in pericolo di vita) e il trevigiano Otto Pasioi. A breve saranno sentiti dagli inquirenti. Per loro, ferite fisice ma anche anche un pesante trauma psicologico.
Tragedia nella notte, l’auto si schianta contro la fontana. Morti tre giovanissimi, grave un quarto
L’incidente alle tre e mezzo del mattino di domenica 19 ottobre: l’auto, proveniente da via Lavarone, è piombata ad alta velocità prima sullo spartitraffico quindi sulla fontana al centro della rotatoria fra via Verdi e viale Stazione. Sulla salma di Xausa subito dopo l’incidente è stato effettuato un prelievo del sangue per accertarne il tasso alcolemico: ci vorranno un paio di giorni per sapere se il giovane alla guida era o meno in stato di alterazione psicofisica.
Chi erano le tre vittime
I cinque ventenni stavano rientrando ad Asiago dopo una festa di compleanno a Lavarone, dove erano state festeggiate due delle tre vittime. Nicola, Pietro, Riccardo e assieme a loro gli altri due ragazzi feriti nell’incidente erano grandi amici: condivideno la passione per lo sci. Nicola e Riccardo insieme a Mirko, rimasto ferito, erano tesserati allo Ski College di Falcade, mentre Otto, trovato quasi illeso ma sotto shock a pochi metri dall’incidente, lo era con l’U.O.E. di Treviso ed ora nel Cortina.
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