L’ex ospedale ospita i primi profughi dall’Ucraina. Sono 75, più della metà minorenni

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Si sono trovati intorno i monti e i paesaggi verdi e suggestivi dell’Altopiano di Asiago, dopo aver lasciato scenari di guerra e distruzione i primi 75 profughi dall’Ucraina che da ieri sono stati affidati alla struttura dell’ex ospedale. Giunti nel primo pomeriggio di giovedì a bordo di due pullman vicentini messi a disposizione per il loro trasporto in luogo sicuro e accogliente, i rifugiati erano attesi dagli operatori dell’Ulss 7 Pedemontana, che li ha accompagnati verso le stanze loro assegnate.

Si tratta del primo gruppo a venire ospitato nell’ex polo sanitario altopianese, dismesso un anno fa, con rotazioni che seguiranno nelle prossime settimane. Si tratta di una soluzione temporanea, un alloggio provvisorio con previsione di permanenza di 7/8 giorni per una prima accoglienza, a cui seguirà una destinazione per il medio/lungo periodo in provincia nel futuro prossimo. Importante segnalare come 43 sulle 75 persone siano minori, ragazzi e ragazze sfuggiti al conflitto in maggioranza insieme alle madri.

I cittadini ucraini giunti in Veneto in precedenza erano stati registrati presso l’hub di zona Vicenza ad Altavilla, così le operazioni per la loro accoglienza si sono svolte rapidamente, per poi concedere il riposo nelle rispettive stanza già preparate e rifocillare chi ne avesse necessità, dopo il lungo viaggio durato poco meno di 5 giorni per molti tra loro. Ieri sera, poi, la prima cena conviviale per tutti ad Asiago, contribuendo a dare loro un minimo di serenità. I rifugiati sono apparsi certamente provati per il lungo viaggio sul piano fisico, ma in condizioni di salute generalmente buone, fatta eccezione per una donna che è stata trasferita all’ospedale di Bassano del Grappa per accertamenti. Un’altra è risultata positiva al Covid-19, e quindi posta in isolamento.

A contribuire a questa prima fase di aiuto sono state anche le associazioni di volontariato del territorio vicentino, in particolare la Protezione Civile e l’associazione dei Carabinieri in congedo garantiranno una presenza fissa di personale per le attività di portineria h24, così da rispondere a eventuali richieste in qualsiasi momento del giorno e della notte, mentre
volontari scout dell’Agesci si sono messi a disposizione per svolgere le attività registrazione dei dati dei rifugiati sui database aziendale e regionale. L’ex ospedale oggi è configurato per ospitare fino a 120 persone contemporaneamente.

Tra i tanti presenti all’accoglienza alle 13.30 di ieri anche il direttore generale dell’Ulss 7, Carlo Bramezza, a nome dell’azienda sanitaria e per conto dell’organizzazione sanitaria che fa capo alla Regione Veneto. “La struttura di Asiago è risultata assolutamente accogliente. E
ringrazio ancora una volta tutti i volontari che si sono messi a disposizione con generosità. Sicuramente leggere negli occhi dei rifugiati la stanchezza per il difficile viaggio che hanno dovuto affrontare e il timore per i propri cari rimasti in patria è qualcosa che non può lasciare indifferenti: è dunque con grande senso etico che affrontiamo l’impegno, pronti a fare la nostra parte nell’ambito del piano di accoglienza messo a punto dalla Regione”.