La rinascita silenziosa di Rotzo: tante le nuove opere per giovani e studenti

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La pandemia avrà fermato molte attività rinviando e ritardando anche cose già programmate, ma c’è chi anche in un periodo tanto anomalo dove tutto si era quasi cristallizzato, non ha mai mai smesso di lavorare per il giorno in cui sarebbe stato tempo di ripartire.

È il caso della piccola ma vivace comunità di Rotzo, 662 abitanti orgogliosamente residenti nella municipalità posta nel confine più occidentale dell’Altopiano dei Sette Comuni, dove già prima del lockdown e fino a tutto il 2021, un’incessante opera di costruzione ha regalato ai suoi concittadini oltre che visitatori, un’ampia serie di strutture ora patrimonio di tutti.

Una nuova e funzionale biblioteca disponibile anche fuori orario per gli studenti che ne facciano richiesta, una sala polifunzionale per l’attività motoria e laboratori in genere, ma anche una luminosa ludoteca ed un nuovo campo da basket e hockey in-line per bambini: spazi divenuti completamente operativi ed utilizzabili nel 2022 e che ad un anno esatto dalla loro ‘messa in servizio’ festeggiano il tutto esaurito.

Progetti nati e concepiti dall’amministrazione del compianto Sindaco Aldo Pellizzari, scomparso nell’agosto di due anni fa a soli 52 anni a causa di un improvviso malore mentre si trovava in vacanza con la famiglia: un uomo ‘del fare’, determinato nell’investire soprattutto in favore di giovani e ragazzi che devono poter trovare opportunità e luoghi di aggregazione senza dover necessariamente uscire dal loro comune.

Una scommessa vinta senza troppi clamori e con lo stile sobrio e misurato di chi ai fasti delle cerimonie preferisce già pensare al prossimo traguardo: nessuna delle opere infatti – così anche nel nuovo corso del Sindaco Lucio Spagnolo anch’esso impegnato nel percorso intrapreso dal predecessore – ha mai avuto un’inaugurazione ufficiale.

“Ci doveva essere una grande festa di comunità senza troppe formalità – raccontano dal Comune altopianese – ma poi tra la scomparsa di Aldo e le recrudescenze del Covid, non si è fatto più nulla”.

Poco male: più importante ancora di un taglio del nastro è arrivata proprio in questi giorni la conferma con un post pieno di entusiasmo che sí, le strutture sono a pieno regime ma servono nuovi spazi e l’amministrazione ci sta lavorando. Tasselli che si aggiungono ad un disegno che sa di futuro e racconta di una sfida da protagonisti. Anche senza le luci della ribalta.