Dopo il Drago, Marco Martalar tiene a battesimo il Grifone Vaia

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Il corpo del leone della Serenissima, la testa dell’aquila tirolese: è il Grifone realizzato dallo scultore di Roana Marco Martalar e realizzato – anche questo – con i legni degli schianti della tempesta Vaia del 2018.

Il “Grifone Vaia” è stato inaugurato ieri al confine tra Veneto e Trentino, a Celado, nel territorio di Castello Tesino. È l’ultima opera dell’artista, che solo pochi giorni fa si è visto andare in fumo, in un incendio doloso, la sua opera più celebre, il “Drago Vaia” di Lavarone.

Martalar per realizzarlo ha impiegato più di due mesi di lavoro , ha un peso di 35 quintali ed è composto da 2000 pezzi di radici e legname proveniente dai boschi colpiti della tempesta,

Il Grifone Vaia del Tesino è alto 6 metri e lungo 9 e domina come un guardiano sulla magnifica e panoramica località Celado: su tutto l’altopiano del Tesino e la vetta di cima d’Asta.

Posto al confine tra le due regioni Trentino e Veneto la figura mitologica del Grifone vuole rappresentare la fusione tra le due regioni: infatti è per metà Leone e per metà Aquila, due simboli fusi in uno. Per visitarlo basta raggiungere la località Celado parcheggiare ai “Larici” e con 15 minuti a piedi in una facile forestale si raggiunge l’opera. “Abbiate rispetto del territorio e dell’opera – lancia un appello Martalar – seguite il sentiero, L’area è videosorvegliata. Questa, come tutte le mie opere, ha necessitato di oltre un anno di incontri per la burocrazia e molto lavoro da parte del Comitato Amici del Grifone Tesino, che ringrazio assieme alla sindaca Graziella Menato e tutto il Tesino che ha creduto in questo progetto . Ringrazio anche l’amico Tix Bono che mi ha aiutato durante la costruzione del telaio”.

All’inaugurazione presente anche il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Fugatti.

Foto Riccardo Sordo