Lutto alla Rotonda. Morto a 92 anni il conte Lodovico Valmarana

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Villa Almerico Capra detta La Rotonda è tra i siti patrimonio dell'umanità dell'Unesco

Si è spento ieri, nella sua dimora di Venezia, il conte Valmarana. Se ne è andato a 92 anni, a un’ottantina di chilometri da quello che si può definire un “grande amore”: Villa  Capra La Rotonda, uno dei simboli di Vicenza oltre che del genio di Andrea Palladio. Proprio il conte Lodovico ne curò il restauro, investendo risorse, tempo e pensieri per restituire ai vicentini e ai palati d’arte l’opera architettonica conosciuta in tutto il globo. E lasciando in eredità ai discendenti non solo un edificio dal valore incalcolabile ma anche la passione per il gioiello patrimonio dell’Unesco.

La villa palladiana entrò a far parte del patrimonio di famiglia a partire dal 1912, quando ad acquistarla fu la nonna, come racconta oggi il Corriere del Veneto. Villa Capra, detta “La Rotonda”, al quale venne apposto il cognome nobile della casata Valmarana. Costruita tra il 1565 e i primi del 1600, dopo la ristrutturazione a fine del secolo scorso brilla ora di una nuova luce e accogliere decine di migliaia di turisti incantati ogni anno in Riviera Berica.

Cordoglio da parte di numerose autorità e personalità vicentine, tra queste il sindaco del capoluogo Francesco Rucco: “esprimo il cordoglio dell’amministrazione comunale e mio personale per la scomparsa del conte Lodovico Valmarana. Amante della cultura e dell’arte ha saputo, con grande lungimiranza, far rinascere la Rotonda, capolavoro di  Andrea Palladio e uno dei monumenti più rappresentativi della nostra città che richiama turisti da tutto il mondo”.

Non sono ancora state rese note le modalità per le esequie del conte, proprietario della villa, deceduto ieri a S. Marco in seguito alle complicanze di una breve malattia polmonare. Era nato nel 1926 come erede dell’antica famiglia aristocratica veneta, insieme al fratello Mario.