Thiene piange Carlo Restiglian. Il fratello Bepi: “Amava la sua città e la montagna”

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Si terranno martedì prossimo alle 15 in Duomo a Thiene i funerali di Giancarlo Restiglian, il 78enne  morto dopo essere scivolato nel bosco nei pressi di Tonezza venerdì pomeriggio.

Grandissimo appassionato di montagna e del Cai e uno dei principali animatori della Nina thienese, Giancarlo era conosciuto e amato da tutti a Thiene. Era il fratello di Bepi Restiglian, l’anima della rievocazione storica e di altre importanti manifestazioni thienesi, a cui Giancarlo portava con umiltà il suo contributo.

Raggiunto al telefono, Bepi Restiglian racconta di non riuscire a credere che il fratello si possa essere smarrito nel bosco, come hanno dichiarato i soccorritori: “Mio fratello conosceva benissimo tutti i sentieri e i tempi di percorrenza, aveva più dimistichezza con le montagna che con le strade. Mi è più facile pensare che abbia avuto un cedimento dovuto a un dolore fisico. E’ stata una concomitanza di eventi, credo, una strana sorte che ce lo ha tolto proprio a Tonezza, in luoghi che conosceva benissimo. Ricordo una vota che siamo andati insieme in quelle zone, sapeva persino dirmi che animale avremmo incontrato per strada poco dopo, in mezzo al bosco”.

Bepi Restiglian con la voce rotta per la commozione afferma sicuro: “Mio fratello è andato dove doveva andare, la montagna era la sua seconda casa. A 16 anni ha fatto la sua prima gita con il Cai sul gruppo dell’Adamello: quella prima volta si era portato con sé un’anguria, già si sentiva a casa in montagna. In montagna ha voluto fosse celebrato anche il suo matrimonio”.

“Amava la montagna, ma amava tantissimo anche la sua famiglia e i nipotini e soprattutto aveva un amore profondo per Thiene, la sua città. Questo era Carlo – racconta ancora il fratello – e se la Nina ancora si canta a Thiene è grazie anche a lui, che sulla canta aveva scritto un libro, andando a raccogliere le informazioni casa per casa. Era lui che si occupava, ad esempio nella rievocazione, del fatto che a fine manifestazione tutte le vie del centro fossero pulite e in ordine. D’altronde è cresciuto come me alla scuola dei Giuseppini, con un gran maestro  come don Aldo Bortoletto nel dopoguerra. Aveva imparato bene il motto fare e tacere. Lui faceva e taceva, con umiltà e sapienza. Ogni sera si faceva il giro del centro con il suo cane Leo e controllava che tutto fosse in ordine? E se qualcosa non lo era, la mattina dopo lo segnalava in Municipio”.

Giancarlo Restiglian era anche musicista: aveva suonato nella banda del patronato e nella fanfara storica di Vicenza. “Aveva lavorato sempre e solo per il negozio Rossi in piazza – conclude il fratello – sempre impegnandosi per creare un clima di fiducia con la clientela. E spesso quando andava sull’altopiano passava ancora a salutare le sue vecchie clienti. A Thiene mancherà questa figura che parlava poco ma lo faceva con la sua presenza e con il suo impegno”.