Finti autotrasportatori caricano la merce per poi sparire. Otto i denunciati, uno già in carcere

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Avevano incamerato in maniera truffaldina prodotti di ogni tipo per un valore stimato in 140 mila euro, incappando però nelle indagini della polizia di Stato che dopo mesi di ricerche è riuscita a sgominare una banda di malviventi attiva da almeno due anni. Si tratta di otto membri di un’organizzazione di professionisti del delinquere, composta da cittadini italiani residenti in Campania, che agiva con circospezione anche in Veneto.

In pratica si fingevano autotrasportatori che si presentavano nella aziende per ritirare dei prodotti, caricarli nei tir e poi farli sparire dalla circolazione. Uno di loro, ritenuto la “mente” delle scorribande illecite ai danni di imprenditori locali, è stato arrestato. Altri sette complici sono stati invece denunciati all’autorità giudiziaria.

L’operazione ha preso il nome di “Pesce d’aprile”, facendo riferimento allo “scherzo” assai poco gradito che la banda portava a termine ai danni delle aziende prese di mira con cura, attingendo ad informazioni commerciali con modalità illecite. Oltre che al periodo dell’anno in cui era emersa una prima condotta truffaldina nel Vicentino. L’indagine infatti risale a circa due anni fa, quando nell’aprile del 2020 sono state raccolte alcune denunce, con la Procura di Vicenza ad attivare un primo fascicolo in seguito ad elementi emersi in un posto di blocco della polizia stradale.

In pratica, l’organizzazione di malviventi che partiva dal Meridione per poi spostarsi in luoghi sempre diversi si proponeva ai clienti avvalendosi di documentazione falsa comprovante l’attività commerciale nel settore dei trasporti, con tanto di carte d’identità contraffatte e autorizzazioni autoprodotte e quindi del tutto fittizie. Una volta ottenuto il lavoro di servizio di trasporto, dopo l’avvenuta consegna della merce articoli e prodotti non giungevano mai a destinazione ma, anzi, divenivano irreperibili al pari degli autori dell’illecito. Un tentativo di truffa bloccato da personale della Polstrada a Bassano del Grappa aveva permesso di fermare due presunti componenti del gruppo, con tanto di sequestro di mezzi, tra cui un semirimorchio utilizzato in altre “missioni” illeciti invece riuscite. In quell’occasione era stata recuperata merce rubata per circa 6 mila euro.

Sarebbero almeno otto i casi riscostruiti dalle autorità e riconducibili alla stessa banda al termine di un’articolata indagine condotta poi a più largo raggio mediante l’analisi dei contatti dei soggetti coinvolti e anche di prolungate attività di pedinamento. Riciclaggio, truffa e appropriazione indebita costituiscono i capi d’accusa nei confronti di un sodalizio composto da uomini di origine campana, truffatori specializzati hanno provocato danni economici a ditte sparse tra il centro e il nord d’Italia (Vicenza, Forlì, Lucca, Latina ed Ancona). A collaborare nelle indagini le squadre di polizia stradale di Mondovì (Cuneo) e Napoli, dopo che una nota azienda piemontese produttrice di panettoni è stata privata di scatoloni di dolciumi per 18 mila euro di valore.