Sospeso dall’ospedale per i files pedopornografici. Ai domiciliari un tecnico vicentino

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Una notizia di cronaca che proviene dal Bellunese riguarda invece da vicino un operatore della sanità vicentino, per la precisione residente nell’area di Bassano di Grappa e sotto contratto con l’ospedale pubblico di Feltre. Ovviamente estraneo alla vicenda, che riguarda lambito privato del collaboratore.

In possesso di quest’ultimo sarebbero stati trovati circa 2.200 contenuti audiovideo ritenuti illeciti dagli inquirenti, con la polizia postale vicentina a intervenire dopo una segnalazione proveniente da Napoli. Una decina di giorni fa il blitz, d’attualità la convalida dell’arresto del giovane. Nell’ambito di un’operazione di portata nazionale sul contrasto alla diffusione del materiale pedopornografico on line, infatti, era spuntato anche il nome del 30enne, tenuto per il momento sotto riserbo in attesa dell’esito della prima fase di indagini.

Si tratterebbe di un tecnico radiologo, come riporta la testata locale Il Dolomiti, finito nel registro indagati dopo l’informativa inviata dalla Procura di Napoli, titolare di un’inchiesta a monte che in autunno aveva individuato un “covo” di pedofili telematici che si rifornivano a piacimento in una sorta di “banca multimediale” in rete. Le iniziali dell’unico vicentino (ad oggi) coinvolto nella vicenda sono A.F., ed è in attesa di fornire la propria versione dei fatti di fronte ai giudici. Anche a lui, come ad altri presunti “spacciatori” di video e immagini a luci rosse vietate in quanto ritraenti dei minori, sarebbero stati sequestrati files non consentiti.

Secondo quanto noto in questo ambito investigativo, era attiva una fitta rete di scambio di materiale illecito crittografato, attraverso canali di messaggistica istantanea Telegram e cloud dove scaricare i files nel web attraverso deli codici chiave, utilizzati a fini impropri e non facili da individuare. Comprensibile costernazione alla notizia nel Feltrino, in particolare nell’Ulss 1 Dolomiti, dove il tecnico sanitario è stato sospeso temporaneamente dal servizio dalla direzione dell’azienda in attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda dai risvolti penali che riguarda il proprio collaboratore.

Il bassanese da tempo lavora presso il polo ospedaliero di Santa Maria del Prato, presidio bellunese del distretto 1. La recente ordinanza di esecuzione dell’arresto ai domiciliari lo ha privato della libertà di movimento di cui godeva fino a pochi giorni fa: l’uomo avrà modo di difendersi dalle accuse di detenzione di materiale pedopornografico, con la deposizione, dopo che sarà valutata la sua posizione anche in merito ai presunti scambi dello stesso sul web.