Va a correre sul Grappa e non rientra per pranzo. Trovato senza vita runner di 37 anni

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
L'elisoccorso del 118 utilizzato nei casi di massima urgenza (foto d'archivio)

E’ stato ritrovato dopo le 18 di oggi Fabrizio Bevilacqua, il runner bassanese di 37 anni le cui ricerche erano iniziate nel primo pomeriggio, dopo il mancato rientro nella sua abitazione dei Bassano del Grappa. Purtroppo senza vita. Quella che sarebbe divenuta la sua ultima corsa era iniziata stamattina intorno alle 9, dopo aver salutato la madre con l’intento di salire in quota e trascorrere un’ora a contatto con la natura per allenarsi come d’abitudine.

L’allarme poi è scattato intorno alle 12.30, al mancato rientro del podista per l’ora di pranzo. Dopo una rapido consulto, le squadre del soccorso alpino della Pedemontana del Grappa si sono organizzate per le ricerche, iniziate nelle prime ore del pomeriggio e proseguite fino al ritrovamento, purtroppo, del cadavere dell’uomo.

Due gli indizi principali che hanno indirizzato i soccorritori: innanzitutto il ritrovamento delll’automobile del disperso parcheggiata in Valle Santa Felicita, sulle alture di Romano d’Ezzelino, e successivamente una mascherina abbandonata a terra sul ciglio di un sentiero a quota 450 metri sul livello del mare, che poteva appartenere proprio al 37enne almeno in ipotesi e costituiva quindi una possibile traccia da seguire.

Suddivisi in più gruppi di esplorazione gli specialisti del Cnsas sono risaliti a monte da dove è stato ritrovato l’indumento di protezione delle vie respiratorie, supportati dal centro mobile di coordinamento e dalle unità cinofile con i cani molecolari. Non lontano il corpo dello sfortunato bassanese giaceva tra la vegetazione. Inoltre, si era levato in volo per la ricognizione aerea anche un elicottero partito dalla base del 118 di Treviso Emergenza, garantendo un supporto dall’altro alle ricerche.

Si confidava che il runner fosse incappato in un infortunio di entità non grave, e che fosse solo impossibilitato a chiedere aiuto e rientrare autonomamente, e non certo nel tragico epilogo constatato, invece, dopo le 18. Una volta rinvenuta la mascherina di protezione citata su una dorsale sotto il sentiero “del Cavallo”, i soccorritori sono risaliti in formazione “a pettine”: finchè uno di loro ha individuato una sagoma umana inerte, accasciata al suolo. Si trattava proprio del 37enne, probabilmente scivolato lungo il pendio scosceso da una cresta, sembra per almeno un centinaio di metri. L’impatto è stato fatale.

Constatato il decesso, la salma è stata imbarellata dagli stessi soccorritori e recuperata con il verricello dall’eliambulanza , per essere trasportata a valle. La notizia della drammatica morte dello sportivo bassanese, poi, è stata comunicata alla famiglia, straziata come è facile immaginare dall’improvvisa perdita.