CineMachine | Thor: Ragnarok

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REGIA: Taika Waititi ● CAST: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Cate Blanchett, Mark Ruffalo, Idris Elba, Jeff Goldblum, Tessa Thompson, Karl Urban, Anthony Hopkins ● GENERE: , azione, avventura, fantastico, fantascienza ● DURATA: 130 minuti ● DATA DI USCITA: 25 ottobre 2017 (Italia)

Thor: Ragnarok del 2017 per la regia di Taika Waititi   

C’è poco da dire. La combinazione Marvel&Disney risulta ancora micidiale per il grande pubblico. Anche con questo Thor: Ragnarok i produttori della Marvel Studios portano alla luce un regista semi-sconosciuto, Taika Waititi, e regala al grande pubblico un film di puro intrattenimento, dove i personaggi si fanno riconoscere subito, la storia diverte ed emoziona, tanto da incassare quasi 64 milioni di euro solo nel nostro paese.

Storia: Thor (Chris Hemsworth) è imprigionato all’altro capo dell’universo e si ritrova in una corsa contro il tempo per tornare ad Asgard e fermare Ragnarok, la distruzione del suo mondo natale e la fine della civiltà asgardiana, per mano di un una nuova e potente minaccia, la spietata Hela.   

Questo è il secondo film Marvel che recensisco per L’Eco Vicentino, dopo Guardiani della Galassia Vol. 2 e sinceramente non mi ritengo un grande amante di questo mirabolante universo cinefumettistico, tranne per alcune piccole chicche come, per l’appunto, la mini saga di Guardiani della Galassia.

Con questo film proseguiamo la storia di uno degli Avengers, ritiratosi temporaneamente dal gruppo dopo Avengers: Age of Ultron e prima di Avengers: Civil War per indagare sulle oscure forze che minacciano la Terra e l’intero universo. La trama si alterna tra Asgard e Sakaar, un mondo sperduto all’estremità dell’universo, dove Thor viene fatto prigioniero e costretto a diventare un gladiatore per il divertimento del Grande Maestro (Jeff Goldblum) ed è proprio in uno scontro che il principe asgardiano rincontra una sua vecchia conoscenza che tutti i trailer vi hanno “giustamente” spoilerato prima ancora che a qualcuno venisse l’idea di invitarmi ad andare a vedere questa scoppiettante ed inutile sequenza di farse arricchite da una CGI tutta sommato poco invadente ed equilibrata.

Questo film è il penultimo capitolo prima del capitolo finale della MCU, ovvero Avengers: Infinity War, ed è inutile proprio perché non aggiunge nulla di decisivo ai fatti fin ora narrati. Ciò che il film ci propone è una disputa familiare per chi deve sedere sul trono (“non quello di spade, per carità”) di Asgard e questo è sostanzialmente il pretesto per far entrare nella storia un nuovo personaggio femminile, ossia la dea Hela, interpretata da una Cate Blanchett in una performance attoriale molto naif che non le si addice proprio per niente (“ciò mi dispiace molto”), e che si conclude ovviamente come chiunque si aspetterebbe da un film della MCU: c’è un lieto fine, ma la storia non si conclude. Scena dopo i titoli di coda e, per l’ennesima volta, la Marvel ci chiedi di ritornare al cinema. Una proposta molto apprezzata dai fans e anche dal portafogli dei produttori.

Tornando al film, Thor: Ragnarok è un film che intrattiene, diverte, emoziona in alcune scene di combattimento, ma ha ovviamente i suoi limiti, come del resto tutti i film che trattano tematiche supereroistiche, in quanto il supereroe rappresenta con esattezza ciò che noi vorremmo essere all’interno di una realtà ideale, ossia una figura che trascende in un immaginario non reale ciò che è bene e ciò che è male, quanto tutti noi siamo consapevoli quanto il confine tra bene e male non sia così nitido nella realtà di tutti i giorni. Ciò può stare bene ad una figura adolescenziale e di fatto Thor ha un carattere molto infantile in alcune scene, come altri personaggi come Loki e Hulk.

Insomma, tutto sommato il film può intrattenere un pubblico medio, ma non si spinge oltre nessun tipo di limite, né a livello contenutistico né a livello registico. Se siete fans del MCU sarà sicuramente un film che vi intratterrà e che andrete a vedere volentieri con una compagnia d’amici, ma per un tipo come me con certe prospettive di ciò che è il buon cinema e di ciò che vuol dire trasmettere qualcosa allo spettatore Thor: Ragnarok non può essere altro che l’ennesima commercializzata con delle belle presenze per entrambi i generi, qualche battuta di troppo e troppo banale per considerare quantomeno sufficiente la sceneggiatura e soprattutto il proposito di portare in scena una tematica importante come quella dell’appartenenza senza dare il giusto impatto ad un pubblico assopito che vuole essere coinvolto ma fino ad un certo punto.