Esplorare la Pedemontana Veneta – I luoghi del cuore in Val Posina e Val d’Astico

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I Gorghi di Casotto (Pedemonte)

L’organizzazione turistica Ogd Pedemontana Veneta e Colli da alcuni anni promuove il turismo nelle bellissime vallate e altipiani dell’Alto Vicentino, luoghi che si possono raggiungere facilmente in bicicletta e in particolare in ebike. Fra questi,  la Val Posina e la Val d’Astico: non saranno le famosi valli dolomitiche, iperfrequentate e note in tutto il mondo, ma celano bellezze di luoghi da scoprire per il visitatore, tra placidi laghetti, idilliache contrade, cascate immerse nel verde e le montagne delle Prealpi Vicentine.

La Val Posina si apre a partire dall’abitato di Arsiero, posto in una conca rialzata tra i contrafforti del Monte Priaforà e del Monte Caviojo i quali segnano la porta d’ingresso della valle. Il primo agglomerato di case che si incontra è Castana, da qui il bacino si divide in due vallette principali: a destra quella dove si trova Laghi, a sinistra quella di Posina.

Laghi è il più piccolo comune del Veneto per numero di abitanti: solo poco più di un centinaio di persone abitano in questo grazioso paesino al centro di un anfiteatro di monti dominati dal Monte Maggio, che con i suoi 1853 metri è la cima più alta e con la sua cresta funge anche da confine tra Veneto e Trentino. Laghi merita assolutamente una visita per il bellissimo scorcio che si ha all’ingresso dell’abitato, con le case e la chiesa che si specchiano in un placido laghetto e la catena di monti a fare da sfondo. Stendere una coperta sul prato in riva al laghetto è il modo migliore per rilassarsi con la famiglia nei caldi giorni d’estate.

Anche Posina non è da meno e presenta anch’essa un suo laghetto di natura artificiale nei pressi del centro, il Laghetto Main. Da qui si può partire per tranquille passeggiate nel fondovalle o intrattenersi lungo la sponda del lago per passare del buon tempo. Per gli amanti della bicicletta Posina può essere ora raggiunta con la nuova pista ciclabile che inizia da Fusine e che volendo si può concatenare con la ciclabile del Trenino da Piovene Rocchette ad Arsiero. La nuova ciclabile è immersa nel verde della valle e riserva un bel percorso ai ciclisti ma anche a chi ama correre o camminare. E a chi dovesse venir fame Posina, Castana Arsiero e Laghi sono il posto giusto: infatti qui si coltiva la famosa patata della Val Posina De.Co. con la quale si preparano i buonissimi gnocchi che si possono gustare nelle frequentatissime trattorie e nei ristoranti della zona. Ma in questi territori generosi di gusto ci sono anche prelibatezze, come il “fagiolo Scalda” e la “fasola Posenata”.

Abbandonando ora la Val Posina, da Arsiero si prosegue nella Val d’Astico, la quale si prolunga tra gli altopiani di Folgaria, Tonezza e Asiago fino al piccolo paese di Carbonare prima del Valico della Fricca, già in territorio trentino. Uno dei primi “monumenti” naturali che si incontra è la Pria di Arsiero, un piccolo canyon molto frequentato nel periodo estivo: si tratta della spiaggia più frequentata della Pedemontana Veneta, un luogo affascinante e ricco di suggestioni, un paradiso naturalistico. Il luogo dove le acque dell’Astico disegnano i meandri tra la roccia chiara che possono essere osservati sia dall’alto che risalendo il torrente.

Poco più avanti sulla sinistra orografica della valle si notano due vecchie torri: risalgono al Medioevo e facevano parte di una struttura fortificata ben più imponente, atta a contenere le mire distruttive dei territori vicini. A riguardo delle torri è nato il “Comitato per la salvaguardia dei torrioni dell’alta Valle dell’Astico” che ha contribuito a far sì che queste rovine non venissero perdute nel tempo. Oggi le torri possono essere ammirate anche dalla recente ciclabile Alto Astico che da Lastebasse, ultimo paese in territorio vicentino, segue per 21 chilometri il corso del torrente che bagna la valle fino all’abitato di Velo d’Astico.

In questo viaggio in si incontra poi l’abitato di Pedescala, la porta della Val d’Assa la quale taglia l’Altopiano dei Sette Comuni ad angolo retto. Segue poi San Pietro Valdastico, tappa obbligata per gli amanti delle vie ferrate. Qui si possono percorrere i nuovissimi Anelli delle Anguane, una serie di tratti attrezzati sia verticali che orizzontali a strapiombo sulla parete del Sojo di Mezzogiorno. A rendere tutto più emozionante sono il ponte tibetano sospeso nel vuoto a 50 metri d’altezza e il suggestivo passaggio della Scafa delle Anguane, una cengia naturale scolpita nella roccia.

Prima di concludere il viaggio si incontrano gli ultimi paesi della valle: Pedemonte e Lastebasse. I due sono collegati da un piacevole percorso tra natura e centri abitati: l’Itinerario tra i gorghi. Si tratta di un insieme di sentieri e strade che congiungono le suggestive cascate del Gorgo Santo, del Gorgo di Casotto con la cascata di Val Civetta. Le prime sono attive dopo piogge consistenti e nei pressi di esse si aprono alcune grotte delle quali la Grotta del Gorgo Santo Superiore è la maggiore superando il chilometro di sviluppo ed è frequentata dagli speleosub, cioè da quegli speleologi che praticano la subacquea in grotta. Le cascate del Civetta sono già ben visibili invece dalla strada appena prima del centro di Lastebasse. Normalmente si possono osservare in tutti i periodi dell’anno e si possono facilmente raggiungere dal centro del paese.

Queste sono solo alcune delle attrazioni principali delle valli Posina e d’Astico, ma leggendo, al lettore salterà subito all’occhio che queste terre di confine meritano di essere conosciute, visitate, vissute. L’invito quindi è a raggiungere questi “luoghi del cuore”, magari per un weekend in bicicletta, pernottando nelle strutture turistico ricettive presenti ad Arsiero e Posina.