Magic: una terrificante storia d’amore 

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Il 1978 è un anno ricco di grandi film: il 25 ottobre usciva Halloween – La notte delle streghe di John Carpenter; il 10 dicembre Superman di Richard Donner; il 15 dicembre usciva Il cacciatore di Michael Cimino. E poi Un mercoledì da leoni, Animal House, Zombi, Fury, Il paradiso può attendere, Grease etc.

Eppure c’è un film uscito quell’anno che in pochi ricordano, nonostante in quel film veda niente poco di meno che Anthony Hopkins nel ruolo di protagonista. Il film in questione è Magic di Richard Attenborough. 

In origine dove essere Gene Wilder (La fabbrica di cioccolato, Frankenstein Junior) il protagonista, ma dato che la produzione non si sentiva di affiancare un attore comico ad un film dai risvolti macabri, temendo che la sua presenza avrebbe potuto distrarre lo spettatore dal carattere più cupo della vicenda, la scelta ricadde su Hopkins che nel film esegue una interpretazione magistrale.

Interprete di Corky, un mago-ventriloquo con un forte disturbo di personalità, il nostro protagonista all’apice del successo, deciderà di ritirarsi in un luogo isolato per fare una visita medica che il suo agente gli vuole far fare. Il luogo predestinato è un cottage di campagna, proprietà di Peggy, un giovane amore di Corky. 

Qui le psicosi del nostro protagonista prenderanno il sopravvento una volta che i conflitti con il suo manager e il marito di Peggy prenderanno una brutta piega. 

Ciò che rende veramente disturbante un film come Magic, oltre alla straordinaria interpretazione di Hopkins, capace di rendere il suo personaggio tanto inquietante quanto spaventoso, è Forca, il pupazzo adoperato dal protagonista. 

Hopkins prese con sé il pupazzo per potersi allenare nell’esercizio di ventriloquo, ma dopo qualche giorno minacciò di buttarlo via se il burattinaio non se lo fosse venuto a prendere. Colpa un certo nervosismo che il pupazzo gli procurava. 

Di fatto sono proprio le fattezze di Forca a renderlo decisamente un elemento essenziale del racconto. Corky condivide la sua personalità con esso, rendendolo di fatto un essere pensante e capace di agire attraverso la volontà del protagonista. 

Non aspettatevi salti dalla sedia o giochi nel buio. Magic è un film onesto che parla molto chiaramente al suo pubblico. Un film che miscela molto bene una matrice drammatica con una leggermente più orrorifica, senza appesantire troppo la narrazione. 

Un film che vi consiglio se ancora non lo avete visto.