Soldi sporchi: intrigo sulla corruttibilità del denaro 

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Hank Mitchell e suo fratello Jacob stanno tornando dal cimitero del loro paese, dopo essere stati a fare il tradizionale saluto ai genitori defunti. Insieme a loro c’è l’amico Lou e il cane di Jacob.    

L’auto sbanda per colpa di una volpe. I tre la inseguono nella foresta li vicino, ma al suo posto troveranno i resti di un piccolo aeroplano. Al suo interno scopriranno il cadavere del pilota e una borsa piena zeppa di soldi.

Hank è dell’avviso di denunciare l’incidente e il denaro, ma altrettanto non si può dire dei suoi due compagni di fortuna. Jacob e Lou convincono Hank a tenere segreta la cosa, almeno finché le autorità non scopriranno il veicolo precipitato e da lì capire se qualcuno è alla conoscenza del denaro. Lasciatosi convincere, Hank porta con sé il ricco bottino e promette di conservarlo per il tempo necessario. Purtroppo per lui, da questa scelta, una serie di terribili eventi si innescheranno.

Un film eccezionale dove Sam Raimi mette mano ferma alla camera da presa per lasciare libero sfogo ad una storia cupissima, fatta di menzogne ed inganni. Billy Bob Thornton è magico nella parte di Jacob, caratterizzando perfettamente nel atteggiamento, nello sguardo e nella voce un personaggio dalla personalità genuina, indifesa, ma capace anche di una profonda arguzia.

Il grande Bill Paxton interpreta invece il fratello di Jacob, un personaggio controverso ed è terribile scoprire che questa sua controversia derivaiin parte dai consigli della moglie, interpretata dall’affascinante Bridget Fonda, che lo accompagna fermamente nella sua perdizione fino ad arrivare ad ancorarsi essa stessa al bisogno del denaro.

Sam Raimi elabora la sceneggiatura di Scott B. Smith e mostra dettagliatamente come il bravo cittadino nell’interrogarsi sulle proprie azioni, cerchi in realtà delle scuse per giustificare i propri sbagli e perseverare in essi, soprattutto quando in fondo c’è la prospettiva di una vita fatta di rendita; il bravo cittadino che, come un lupo vestito da agnello, si fagocita delle debolezze e delle paure di quelli più deboli, corrompendoli, tradendoli, spingendoli ad azioni ignobili. Una visione spietata che evidenzia il potere autodistruttivo dell’uomo quando si trova davanti all’attrattiva della ricchezza.

Quella ricchezza che vive degli egoismi, del non averne mai abbastanza, e che ha il potere di tendere oltre ogni limite i rapporti fra le persone, soprattutto quando questi sono incerti o logori, fino a spezzarli irrimediabilmente.

Con la magnifica colonna sonora di Danny Elfman, Raimi elabora un’opera stupendamente intricata, dove ogni tassello si sovrappone perfettamente, regalando un film incredibilmente emozionante, con un finale dal sapore amaro, ma che dà l’idea che finalmente Hank abbia fatto la scelta giusta.