Aggiornamenti sulla guerra in Ucraina

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La guerra in Ucraina procede senza soluzione di continuità. Nella notte nuove esplosioni a Kiev. Il sindaco di Mosca ha fatto sapere che la capitale russa è stata attaccata con dei droni.

Sul capitolo droni, arrivano dirompenti le parole del capo della compagnia militare privata Wagner, Yevgeny Prigozhin:
“In questo campo siamo anni indietro ai nostri avversari, forse decenni, ma non facciamo assolutamente nulla per colmare questo svantaggio. Cosa fate riguardo a questo, sporchi bastardi? Uscite dagli uffici dove siete stati messi per difendere questo Paese. Siete il ministero della Difesa e non avete fatto niente. Perché lasciate che questi droni arrivano a Mosca?”. Secondo Vladimir Putin la Russia ha bombardato due o tre giorni fa il quartier generale dell’intelligence militare ucraina. Tuona Putin, citato dalla Tass, dopo che il suo portavoce Dmitry Peskov aveva definito gli attacchi con i droni su Mosca come una rappresaglia ad un bombardamento russo su un “centro decisionale” a Kiev avvenuto domenica.
Per il Cremlino si è trattato quindi di un attacco terroristico.

Intanto Zelensky ha annunciato che è stata presa una decisione sui tempi della controffensiva e di avere avuto una telefonata con il presidente turco Erdogan.
Non solo Turchia, ma anche Italia ed Inghilterra in fermento. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, a quanto si apprende, ha presentato oggi al Copasir il nuovo decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Si tratta del settimo provvedimento, il secondo del governo Meloni. I contenuti sono secretati come nelle altre occasioni.  Mentre per il ministro degli Esteri britannico James Cleverly, sostiene che l’Ucraina “ha il legittimo diritto a difendersi dalla Russia anche proiettando la propria forza oltre i suoi confini”.

Infine il Sudafrica concederà a Putin l’immunità diplomatica per consentirgli di partecipare al vertice dei paesi Brics
(Russia, Brasile, India, Cina e Sud Africa) in programma a fine agosto nel Paese africano, nonostante il mandato di arresto emesso a marzo dalla Cpi nei confronti del presidente russo; misura, questa, concessa a tutti i funzionari internazionali coinvolti in eventi legati al vertice Brics in Sudafrica.