Attentato a New Orleans, almeno 15 morti. Il killer, legato all’Isis, voleva uccidere la sua famiglia
È di almeno 15 persone morte e decine di altre rimaste ferite il bilancio dell’attentato a New Orleans nella notte di Capodanno, quando un 42enne alla guida di un pickup ha investito la folla per poi iniziare a sparare.
Texano con cognome arabo, l’uomo è stato ucciso dalla polizia. Era un veterano dell’esercito con problemi finanziari legati a un divorzio e affermava di essersi unito all’Isis. Nel suo mezzo sono stati trovati una bandiera islamista e ordigni esplosivi.
Shamsud-Din Jabbar, questo il suo nome, aveva progettato di sterminare tutta la sua famiglia, lo riferiscono fonti investigative citate dalla Cnn, secondo le quali il texano aveva registrato alcuni video in cui parlava del suo proposito e avrebbe effettuato registrazioni mentre dalla sua casa in Texas stava raggiungendo in auto la Louisiana.
Nei video l’uomo parla del suo divorzio e del progetto di riunire tutti i suoi familiari per una festa con l’intenzione di ucciderli. Poi aggiunge di aver modificato i suoi piani e di essersi unito allo Stato islamico, riferendosi ad alcuni sogni che spiegano i motivi della sua adesione al gruppo terroristico.
A Las Vegas, in Nevada, un Cybertruck Tesla è esploso e bruciato, uccidendo il conducente e ferendo sette persone che erano nei paraggi, nell’area parcheggio di un hotel di lusso di proprietà di Donald Trump. La vettura esplosa è stata noleggiata con la stessa app utilizzata dal killer che ha compiuto la strage di New Orleans. Le forze dell’ordine stanno indagando su una possibile connessione tra i due episodi.