Giallo a New York: trovato morto in un ostello, lo chef italiano Zamperoni

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Tragico epilogo della scomparsa del noto chef Andrea Zamperoni, di cui si erano perse le tracce a New York da sabato scorso.

Il cadavere del 33enne sarebbe stato rinvenuto avvolto in una coperta, al primo piano dell’ostello Kamway Lodge, nel Queens. Alcuni turisti che alloggiavano nell’ostello hanno parlato di una lite al primo piano. L’ostello, situato a pochi isolati dall’abitazione di Zamperoni, è noto per droga e prostituzione, riporta Cbs. Secondo il Daily News sarebbe stata una telefonata anonima a indirizzare la polizia all’ostello.

Il fratello gemello dello chef è in volo da Londra per il riconoscimento. Anche i genitori dall’Italia stanno raggiungendo gli Stati Uniti.

Zamperoni, 33 anni, era il capo chef di Cipriani Dolci, noto ristorante nella stazione di Grand Central a New York. Era stato visto per l’ultima volta dai suoi compagni di appartamento sabato notte. I suoi colleghi – scrive Nbc – si erano preoccupati e poi insospettiti non vedendolo arrivare al lavoro lunedì, la prima assenza ingiustificata in un decennio.

“Siamo addolorati di essere venuti a sapere che Andrea Zamperoni, amato membro del team Cipriani per molti anni, è stato trovato morto”, afferma Cipriani Dolci in una nota. “Abbiamo fiducia nel fatto che la polizia di New York farà tutto il possibile per indagare e fare chiarezza su questa tragica situazione”.

Sulla dinamica del ritrovamento restano però versioni discordanti: secondo alcune fonti, all’arrivo degli agenti una donna sarebbe fuggita nuda dalla stanza. Una volta in strada, si è messa a gridare: “E’ laggiù”. Una telecamera di sorveglianza puntata sull’ingresso dell’ostello avrebbe ripreso la scena. La giovane, poi, sarebbe stata fermata dalla polizia.

Lodigiano in lutto: Zamperoni era originario di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi. Alla notizia della sua morte, il sindaco Elia Delmiglio ha postato su Facebook il dolore del paese. “Non ci sono parole – ha scritto. – In silenzio, in preghiera ci stringiamo attorno alla famiglia”.