Guerra in Ucraina, volontari russi penetrano nella regione di Belgorod: “Stop alla dittatura del Cremlino”

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Giorno di guerra num. 453. Non si arrestano i combattimenti che sembrano essersi spostati in territorio russo. Le forze ucraine sarebbero infatti penetrate nella regione russa di Belgorod e sono in corso scontri con le forze di Mosca secondo quanto riferito dal governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, sul suo canale Telegram, citato dall’agenzia Ria Novosti.

Ma la conferma di un’azione militare nel territorio russo al confine con l’Ucraina non arriva però da fonti dirette di Kiev, bensì dai partigiani russi di Freedom of Russia e il Corpo dei volontari russi hanno annunciato in diversi messaggi su Telegram, anche con video, di aver lanciato raid al confine tra Russia e Ucraina e di aver messo le loro bandiere nelle località di Berzlyudovka, Churovichi e Lyubimovka, nelle regioni russe di Berlgorod, Bryansk e Kursk. E hanno lanciato un appello: “Siamo russi come voi. Ci distinguiamo solo dal fatto che non abbiamo più voluto giustificare le azioni dei criminali al potere e abbiamo preso le armi per difendere la nostra e la vostra libertà. Ma oggi è il momento per tutti di assumersi le responsabilità per il futuro. È ora che la dittatura del Cremlino finisca: la Legione torna a casa”. I due corpi formati da volontari russi dichiarano di voler combattere per liberare la Russia dal governo di Vladimir Putin sotto la bandiera bianco-azzurro-bianca, diventata simbolo delle proteste russe contro l’invasione in Ucraina.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito l’attacco come un tentativo di distogliere l’attenzione dalla sconfitta subita a Bakhmut.

Intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani all’uscita dall’incontro con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola a Bruxelles fa sapere che sugli F16 verrà presa una decisione “tutti insieme, con i partner europei e con la Nato”. “Non avendo l’Italia in dotazione F16 non ne può fornire – ha aggiunto Tajani – ma lavoreremo per prendere una decisione comune con gli alleati”.

Ripristinata l’energia nella centrale nucleare di Zaporizhzhia dopo che una precedente interruzione aveva costretto l’impianto a fare affidamento su generatori diesel di emergenza. Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, ha affermato che la situazione nell’impianto “è estremamente vulnerabile” e che “così non può continuare”.