Lo storico e “marciatore” Luciano Parolin riposerà tra gli “illustri” di Vicenza

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Luciano Parolin al microfono in una foto di una decina di anni fa

Un omaggio simbolico alla storia e alla cultura di Vicenza, un tributo perenne alla figura di un insegnante di professione che ha saputo studiarla, divulgarla e farne tesoro mettendolo a disposizione di tutti partendo dalle proprie radici – era nato a Posina, nel 1942 in piena guerra -. Luciano Parolin, spentosi all’età di 80 anni nei giorni scorsi, riposerà a breve nel Famedio del Cimitero Maggiore su decisione del Comune. Per molti, è stato una sorta di “biografo” della città, con la capacità di “intervistare” angoli dimenticati per riempire, come amava lui stesso dire, quei “tanti buchi” della storia di Vicenza.

Si tratta della tomba che la città berica riserva a quei cittadini che, per le proprie opere in vita, sono considerati meritevoli di un luogo sacro che ne raccolga le spoglie e ne ricordi la memoria in quanto cittadini illustri e benemeriti. Nelle sue “passeggiate” tra vie e strade e corti, Luciano Parolin è riuscito a svelare Vicenza partendo non solo un immenso passato ma tracciando anche l’anima autentica.

Parolin, nominato Cavaliere della Repubblica Italiana due anni (nel 2021) fa proprio in virtù della qualità dei suoi studi riconosciuta a livello nazionale, ha fatto della ricerca storica e dell’amore per Vicenza e provincia una missione perpetua nel corso della sua esistenza. Subito, all’indomani del decesso avvenuto il 13 maggio scorso, il professore e storico, autore di decine di libri e impegnato per la salvaguardia della memoria e dell’identità della città, era stato ricordato su più fronti dalle autorità cittadine e da tanti amici del mondo della cultura in Veneto. Di oggi l’ufficialità della futura tumulazione nel Famedio, in attesa di conoscere la data delle esequie.

Parolin al compimento degli 80 anni

La decisione di tributargli l’eterno riposo tra gli illustri vicentini del passato è stata presa in questi giorni dall’amministrazione comunale, con questa motivazione. “Presidente della commissione per la toponomastica cittadina e autore di innumerevoli pubblicazioni e saggi sulla grande e piccola storia della città – riporta la delibera – Luciano Parolin è stato uno scrittore, conferenziere e cultore di patrie memorie. Con le sue ricerche, i libri e soprattutto con il suo impegno ha dato un prezioso contributo per far conoscere la storia e l’identità millenaria della nostra città, da testimone attento del paesaggio urbano: è stato in grado, con semplicità e saggezza, di raccontare lo spirito dei luoghi, custodendo e trasmettendo il ricordo degli avvenimenti di rilievo accaduti nei secoli, su cui si è formato il racconto della comunità vicentina, percorsa, attraversata, ma più spesso investita dalla storia universale dell’umanità”.

Fiero paracadutista in gioventù, l’ex insegnante in pensione dopo un periodo di malattia che lo ha portato all’addio lascia i figli Maddalena e Riccardo e un ricordo affettuoso di sé non solo nell’ambito culturale, ma anche in quello dello sport: per 16 anni consecutivi, infatti, Luciano Parolin aveva assunto la carica di presidente dei “marciatori” vicentini, guidando il comitato Fiasp di Vicenza.